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Evitare interdizione mare

Eolico offshore. Legacoop chiede un confronto con i promotori

In foto: repertorio (pexels)
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di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 24 Set 2025 12:21 ~ ultimo agg. 12:34
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Resta in bilico il futuro dei progetti per la realizzazione degli impianti eolici offshore in Adriatico. Sia quello di Energia Wind nel riminese che quello di Agnes nel ravennate rimangono in attesa che l’eolico offshore venga inserito nelle aste degli incentivi del Decreto Fer2.

Intanto però, ciclicamente, si riaccende il dibattito. Sul tema interviene Legacoop Romagna che, dopo aver specificato di guardare con favore alla transizione energetica e allo sviluppo delle fonti rinnovabili, afferma la necessità di affrontare "questi temi non con filtri ideologici o – come fatto da qualche parlamentare eletto nel nostro territorio – con la volontà pervicace di dimostrare, per motivi di consenso, l’assoluta dannosità di questi progetti (on e offshore). È però fondamentale che tali progetti vengano calati nei territori, nelle comunità e nei sistemi economici locali, tenendo in considerazione le loro peculiarità ed esigenze". Legacoop chiede quindi "un confronto diretto con i promotori del progetto Agnes, davanti alla costa ravennate, ed Energia Wind 2000, al largo della riviera riminese, convinti che il dialogo e la concertazione siano la strada migliore per coniugare sviluppo delle rinnovabili e tutela delle comunità che vivono il mare".

Le cooperative associate a Legacoop hanno già promosso l’avvio di un protocollo con le istituzioni, le associazioni e i promotori del progetto Agnes "affinché la convivenza fra i nuovi impianti e le attività di pesca e acquacoltura sia regolata in modo chiaro, trasparente e partecipativo. Protocollo che, analogamente, potrebbe essere sottoposto a Energia Wind 2000". Per Legacoop Romagna è necessario che vengano salvaguardate la biodiversità e la sostenibilità degli ecosistemi marini. Inoltre si chiede di evitare l’interdizione di ampi tratti di mare alle imbarcazioni dei pescatori e "per questo - spiega Legacoop - vediamo con favore la previsione di impianti con pale eoliche su pali, e non flottanti, e con cavi interrati e, a questo proposito, auspichiamo che sia incentivata adeguatamente questa modalità di realizzazione degli impianti eolici offshore".

Infine Legacoop ritiene necessarie "adeguate compensazioni per le marinerie nel caso in cui le limitazioni alla loro attività fossero inevitabili, così come vanno esplorate possibili opportunità di diversificazione per le cooperative: pensiamo ai servizi legati alla manutenzione degli impianti, il supporto logistico, la gestione ambientale e altre attività connesse che possano integrare il reddito tradizionale".

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