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Elettrosmog. Un passo avanti per spostamento cabine trasformazione Enel

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 22 Ott 2008 15:55
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La commissione consiliare del Comune ha dato parere favorevole allo spostamento della cabina di trasformazione Enel vicino all’abitazione della famiglia.

Una sentenza del 2006 ha assolto dalle accuse di negligenza e imperizia il tecnico Enel responsabile del posizionamento della cabina di trasformazione di via Paci 9, proprio sotto l’abitazione della famiglia Minnei che da 10 anni si batte per farla spostare a causa delle onde elettromagnetiche che ne derivano.

Lo stesso giudice, nella sentenza, aveva però chiesto di effettuare nuove rilevazioni e suggerito lo spostamento della cabina in un box nell’area verde confinante con l’appartamento.
Il giudice si era poi appellato al rispetto del principio di precauzione: anche se non è provato quindi che le onde danneggiano la salute, meglio trasferire comunque la cabina.

Ad un più semplice buon senso si appella invece Salvatore Minnei, 75 anni ex camionista. “Noi – dice il proprietario dell’abitazione – siamo praticamente ad un metro di distanza dal trasformatore. Chiediamo di poter vivere in un ambiente decente. Qualcuno è arrivato a dirmi che mi conveniva cambiar casa. Ma come è possibile – prosegue con enfasi Minnei – io ho sempre lavorato e mi sono sacrificato per comprare questa casa. Ora la lascio a mia figlia pensando di farle un dono e invece la lascio in questa situazione”.

La figlia del signor Minnei soffrirebbe infatti da tempo di problemi di salute che sarebbero collegabili alle emissioni della cabina.
Cabina che, negli ultimi anni, ha subito modifiche per limitare l’impatto all’interno dell’abitazione. Fuori però i livelli restano sopra la soglia prevista dalla legge e si attestano mediamente tra i 10 ed i 14 microtesla (i picchi rilevati dall’arpa sono di 30 microtesla). Il limite di legge è 10.
L’area interessata è limitata ad una piccola porzione di giardino, vicino al muro perimetrale esterno della cabina. Un area piccola (le emissioni più alte si registrano a 20 centimetri dalla parete) ma “si tratta comunque di una limitazione – dice il professor Fausto Bersani, tecnico di Federconsumatori – alla libertà di fruire di un’area di cui si è proprietari. Se la signora Minnei volesse sedersi in cortile a leggere un libro si troverebbe esposta ad emissioni di valore ben superiore a quello ambientale”.

Dopo anni di battaglie, oggi una buona notizia. La commissione comunale ha approvato, con parere bipartisan, la mozione del consigliere Pari per lo spostamento della cabina.
Situazioni analoghe riguardano altri 300 impianti a Rimini.
Col parere favorevole di Enel, che ha dato disponibilità (fa sapere il consigliere Pari), e uno stanziamento comunale di 40-50mila euro si potrebbero spostare le cabine in aree più sicure.
L’ideale, dicono i tecnici, sarebbe posizionarle in zone di passaggio (parcheggi o aree verdi) dove le persone sostano solo per qualche minuto e non subiscono consegunze negative per la salute (che si registrano solo con esposizioni continutive nel tempo).

(NewsRimini.it)

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