Ecosistema urbano. Rimini tra le prime 10 grazie al primo posto per le Ztl
Rimini scala posizioni nella classifica redatta da Legambiente e pubblicata dal Sole24Ore sull’Ecosistema urbano e raggiunge per la prima volta la top-te, ottava. Tra il 2021 e il 2024 la città è stata costantemente tra le prime quindici, mentre solo dieci anni fa, nel 2015, era al 33esimo posto. Una crescita trainata in particolare dalle Ztl, zone a traffico limitato, dove risulta prima in Italia con 1750 metri quadri ogni 100 abitanti. Curiosamente proprio le Ztl sono finite spesso al centro delle polemiche a Rimini per i ritardi nell’attivazione dei varchi elettronici. Il territorio spicca poi per Isole pedonali (6°) e un basso trend di consumo del suolo (8°). 18esimo posto invece per km di piste ciclabili. Altro indicatore positivo e in miglioramento rispetto al passato è quello dell’offerta di trasporto pubblico dove il capoluogo è 13esimo in Italia. Anche il TPL, tra l’altro, è un tema finito recentemente al centro del dibattito a causa della carenza di autisti con parecchie corse saltate nel bacino riminese a cavallo dell’avvio della scuola. Per quanto riguarda gli inquinanti nell’aria, Rimini è 73esima per Pm10, 69esima per biossido di azoto, 66esima per Pm2,5 e 31 per ozono. Nonostante il 17esimo posto alla voce “alberi” complessivamente Rimini è solo 50esima per verde accessibile per abitante. Per quanto riguarda l’acqua, la città è 40esima per consumi idrici con 135,6 litri giornalieri procapite e 32esima per dispersione della rete. Per kw di energia solare installati su edifici pubblici, il territorio si attesta al 26esimo posto. Note dolenti infine per i rifiuti dove Rimini è in coda alla classifica con 739,7 kg prodotti per abitante, un dato su cui pesa comunque l’impatto delle presenze turistiche. La raccolta differenziata si attesta invece al 66,8% (57esima in Italia).

Il rapporto Ecosistema urbano fotografa le performance green dei capoluoghi attraverso 19 parametri che fanno riferimento a 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente. Al top della classifica Trento, seguita da Mantova e Bergamo. Ottima la performance della regione l’Emilia-Romagna con cinque capoluoghi tra i primi dieci: oltre a Rimini anche Reggio Emilia (6) Parma (7), Bologna (9) e Forlì (10).
“Uscendo dal ‘gioco’ della classifica, tra città che sale e città che scende, credo che vedere Rimini tra i primi dieci capoluoghi ‘green’ in Italia sia un segnale di grande valore – commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad – In primis perché è un risultato certificato da un’analisi accurata e di grande valore come quella condotta da Legambiente. In secondo luogo perché, allargando lo sguardo, il rapporto fotografa in maniera nitida il cambiamento che Rimini ha intrapreso, scegliendo di invertire la rotta e porre al centro l’ambiente e la rigenerazione come driver di sviluppo: se Rimini è passata dal 60esimo posto del 2004 all’ottavo lo si deve a scelte concrete e per nulla scontate, a partire dalla pianificazione strategica, quindi il piano di salvaguardia della balneazione, il parco del Mare, l’estensione della rete ciclabile e pedonale, la raccolta differenziata, i progetti urbani orientati a sanare le croniche fratture fisiche tra costa, centro e aree più interne. Progetti che oggi vanno avanti, integrati e potenziati”.
“Al di là delle graduatorie, l’esito di questo rapporto è un grande e meritato risultato per Rimini, che si basa su indicatori utilizzati sono chiari e oggettivi – sottolinea l’assessora all’Ambiente Anna Montini - E’ un riconoscimento all’Amministrazione comunale che si sta adoperando per portare avanti i migliori progetti per tutto il territorio, come testimoniato anche oggi durante la presentazione ufficiale del rapporto di Legambiente, con il Parco del Mare preso ad esempio come buona pratica per una città ‘resiliente’. Ma è un riconoscimento anche per i cittadini e per gli operatori economici che si impegnano nella quotidianità per la buona raccolta dei rifiuti, per coloro che scelgono - quando è nelle loro possibilità - l’uso del trasporto pubblico o della mobilità sostenibile preferendolo alle auto, e per chi ha dovuto convivere e tuttora convive con cantieri che nell’immediato creano disagi ma che ambiscono a proseguire nella rigenerazione urbana dei nostri quartieri e a migliorare la mobilità cittadina”.












