Ddl Zan. Il confronto tra i consiglieri Rossi (Pd) e Montevecchi (Lega)


E’ andato in scena su Icaro TV un acceso confronto sul tema del ddl Zan sull’omotransfobia. Protagonisti, nella trasmissione Fuori dall’Aula, due consiglieri regionali: Nadia Rossi del Pd e Matteo Montevecchi della Lega.
Il ddl Zan, tornato recentemente al centro del dibattito, ha avuto il via libera alla Camera il 4 novembre scorso e il giorno seguente è arrivato in Senato dove è stato assegnato alla commissione Giustizia. Lì, al momento, ancora si trova. Il disegno di legge è composto da 10 articoli e contiene quelle che sono definite “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. L’obiettivo dichiarato è di estendere i contenuti della legge Reale-Mancino dall’ambito del razzismo all’omotransfobia, punendo chi istiga a commettere o commette atti discriminatori o violenti per motivi, appunto, “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Prevista la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a sei mila euro e, in caso di atti violenti o istigazione, fino a 4 anni di carcere. L’articolo 4 specifica che sono fatte salve la libera espressione di convincimenti e opinioni, quindi la punibilità scatta solo quando c’è “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti” o dell’istigazione a compierli. Uno dei punti più discussi del testo è nell’articolo 1 dove si definisce l’identità di genere come “l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”. Il testo prevede anche la creazione di case rifugio per le vittime e di centri antidiscriminazione, istituisce, il 17 maggio di ogni anno, la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia e prevede una rilevazione statistica triennale per elaborare una strategia nazionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni.