Dati Unioncamere. Segnali incoraggianti ma si conferma il calo di imprese attive


I dati del secondo trimestre 2017, relativi al sistema imprenditoriale dell’aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini – evidenziano un tasso positivo di crescita delle imprese registrate (+0,48%) e confermano una imprenditorialità diffusa ed elevata rispetto al livello regionale e ancor più rispetto a quello nazionale. In rallentamento costante il calo delle imprese attive; in aumento il numero delle società di capitale. Questa la sintesi dei dati diffusi da Unioncamere – Infocamere, al 30 giugno.
I dati della provincia di Rimini
In provincia di Rimini ci sono 48.774 sedi di impresa registrate di cui 43.228 attive e 39.573 imprese registrate di cui 34.404 attive. Ogni mille abitanti si contano ben 102 aziende in attività contro le 91 a livello regionale e le 85 in Italia. I dati Movimprese relativi al secondo trimestre 2017 parlano di 600 iscrizioni e 368 cancellazioni con una crescita di 232 unità. A segnare il passo nell’ultimo trimestre sono solo manifatturiero e trasporti mentre crescono agricoltura, costruzioni, commercio, attività scientifiche e professionali e, soprattutto, i servizi alle imprese (+23). Stabili il saldo per le aziende del ricettivo e la ristorazione. Ampliando il confronto al 30 giugno 2016 la tendenza, benché non in modo così accentuato come negli anni scorsi, si inverte. Le imprese attive, in linea col dato nazionale, segnano un calo dello 0,4% (144 aziende in meno). A crescere sono solo quelle straniere (+2,1%), calano invece dell’1,1% quelle artigiane, dello 0,4% le imprese femminili e del 5,6% quelle giovanili. I principali settori economici restano il Commercio (con oltre 9mila realtà aperte), le costruzioni (che però registrano ancora altre 100 chiusure in un anno, attestandosi a 4.909 imprese attive) e i servizi di alloggio e ristorazione (stabili a quota 4.728). In generale, le imprese attive sono presenti soprattutto nel macrosettore dei servizi (7 ogni 10). Riguardo alla natura giuridica spiccano, come consuetudine nell’economia riminese, le imprese individuali (oltre la metà del totale), seguite dalle società di persone e da quelle di capitale (le uniche a segnare un aumento del 2,7%). Dato positivo quello delle Start Up: sono 88 quelle con sede a Rimini.
Il rapporto:
Nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 99.608 localizzazioni registrate (sedi di imprese ed unità locali) di cui 88.582 localizzazioni attive. L’imprenditorialità si conferma diffusa (121 localizzazioni attive ogni 1.000 abitanti), superiore al dato regionale (112 ) e nazionale (104).
Al 30 giugno 2017 si contano 82.172 imprese registrate, di cui 71.728 attive. Analogamente a quanto rilevato sopra, la diffusione delle imprese è maggiore per il territorio in esame (98 imprese attive ogni 1.000 abitanti), rispetto a quello regionale (91) e nazionale (85).
Nel secondo trimestre del 2017 nell’aggregato Romagna si sono verificate 1.134 iscrizioni e 739 cancellazioni (al netto di quelle d’ufficio), con un saldo pari a +395 unità (al secondo trimestre del 2016 fu pari a +409 imprese); il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto positivo, attestandosi al +0,48%, lievemente superiore al dato regionale (+0,44%) ma più basso rispetto all’analogo tasso nazionale (+0,59%). Riguardo ai settori, risultano negativi i saldi di Agricoltura, Manifatturiero, Trasporti, Alloggio/ristorazione e Immobiliare, positivi quelli del Commercio e Costruzioni.
Nel confronto con il 30/06/2016 si riscontra un calo delle imprese attive pari allo 0,7%, sostanzialmente in linea con la variazione negativa regionale (-0,9%), mentre una certa stabilità caratterizza l’Italia (-0,1%). In flessione le imprese artigiane (-1,0%) che costituiscono circa un terzo (30,5%) delle imprese attive, le imprese femminili (-0,8%, incidenza del 21,2%) e le imprese giovanili (-5,7%, incidenza del 6,9%); positiva, invece, la performance delle imprese straniere (pari al 10,2% del totale delle imprese attive), con un incremento del 2,3%.
Sebbene in una situazione di calo generalizzato delle imprese attive, positivo appare il rallentamento dello stesso. Le relative diminuzioni annue risultano, infatti, inferiori al punto percentuale sia in termini congiunturali sia tendenziali, a differenza delle rispettive flessioni intercorse tra il 2013 e il 2015 (tra l’1,5% e il 2,0%).
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell’ordine: Commercio (24,2% sul totale delle imprese attive), in calo dello 0,9%, Costruzioni (14,7%), in calo dell’1,7%, Agricoltura (12,9%), altrettanto in flessione del 2,1%, Alloggio e ristorazione (10,4%), stabile, Industria manifatturiera (8,7%) e Attività immobiliari (7,7%), in diminuzione rispettivamente dello 0,9% e dell’1,5%.
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive sono imprese individuali (56,1%), a cui seguono le società di persone (23,9%) e le società di capitale (17,7%), unica forma giuridica in aumento (+2,3%). Escludendo il settore agricolo (comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari), si riduce la quota delle imprese individuali (52,7%) e aumenta sia quella delle società di persone (24,9%) sia quella delle società di capitale (20,0%). Prevalente, pertanto, risulta la presenza delle ditte individuali nel comparto agricolo (79,4% sul totale delle imprese agricole).
A fine giugno 2017 sono 144 le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese del territorio aggregato – Forlì-Cesena e Rimini – in aumento del 44,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Di queste, 88 sono hanno sede nella provincia di Rimini e 56 in provincia di Forlì-Cesena.
“Nei dati presentati ci sono elementi incoraggianti – dichiara Fabrizio Moretti, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini – ad esempio, l’aumento del tasso di crescita delle imprese e il costante rallentamento del calo delle imprese attive. Con questi segnali positivi, contenuti ma continui, è ancora più importante indirizzare le azioni della Camera al miglioramento della competitività del Sistema Territoriale e ad una crescita sostenibile e inclusiva. In modo particolare, favorendo ed accelerando la digitalizzazione delle imprese, straordinario moltiplicatore di innovazione”