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l'eolico contestato

Badia del vento. Appennino Sostenibile: le Sovrintendenze denunciano l'impatto

In foto: la comparazione di Appennino Sostenibile
la comparazione di Appennino Sostenibile
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Dom 18 Mag 2025 15:35 ~ ultimo agg. 15:58
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Se venisse confermata l’autorizzazione da parte della Regione Toscana all'impianto eolico "Badia del vento", sarebbero installate "pale alte 180 m come grattacieli di 60 piani, con rotori di 136 metri (la stessa altezza della Cupola di San Pietro)". Lo ricorda ancora una volta il comitato Appennino Sostenibile CrinaliBeneComune.

"Grattacieli eolici con tanto di luci stroboscopiche e pale verniciate di bianco e rosso per la sicurezza aerea, impiantati su uno dei più alti crinali del Montefeltro, che svetterebbero oltre 1200 metri di altitudine. Le architetture storiche ubicate nei comuni di Casteldelci, Pennabilli, Verghereto, Badia Tedalda, Sestino, San Leo e Sant’Agata Feltria, sarebbero gravemente sfregiate, così come sarebbero sfregiate aree naturali protette quali la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna, il Monte Fumaiolo, la ripa della Moia, i fiumi Marecchia e Senatello. Impatti enormi si riverserebbero anche nel borgo di Petrella Guidi, Bascio Alta, il Monte Carpegna, il Torrente Messa, il Poggio Miratoio, il Parco e la riserva naturale del Sasso Simone e Simoncello". E le stesse Soprintendenze coinvolte, ricorda il Comtiato, hanno espresso forti perplessità.

Quanto all’impatto visivo dell’impianto, la Soprintendenza di Arezzo, Siena e Grosseto, nei contributi agli atti della conferenza dei servizi, è lapidaria evidenziando come negli elaborati presentati dal proponente <<… molte viste, anche da punti significativi, sono state appositamente evitate al fine di ridurre l'impatto percettivo... Inoltre… si registra in numerosi casi la selezione di appositi punti di ripresa con la presenza di ostacoli visivi atti a minimizzare gli impatti>>.

La Soprintendenza di Ravenna, Forlì Cesena e Rimini, a proposito degli stessi elaborati del Proponente evidenzia che <<Nelle fotosimulazioni a più riprese proposte e integrate dal proponente si sono già rilevate numerose incongruenze: la presenza di schermatura vegetale puntuale posta tra il punto di scatto e l’installazione, ad esempio, non può essere valutata come elemento dimostrante la non visibilità… È del tutto evidente quanto l’impatto visivo dell’impianto sul paesaggio dell’alta Valmarecchia e dell’alta Valtiberina vadano ben al di là di quanto rilevabile da puntuali scatti fotografici, ma risulti continuo su interi tracciati caratterizzati da alta panoramicità e rilevante anche a distanze elevate, per effetto delle intrinseche caratteristiche morfologiche di questo territorio, caratterizzato da alternanza di rilievi e picchi anche isolati, dallo Skyline ben riconoscibile, alternati a prati e boschi e in diretta relazione visiva l’uno con l’altro>>.

La Soprintendenza romagnola in Conferenza dei servizi arriva addirittura a richiamare la necessità di tutelare il crinale che potrebbe letteralmente crollare sotto il peso delle imponenti turbine eoliche <<La conclamata fragilità dei versanti e la diffusa franosità hanno evidentemente potenziali pesanti ricadute anche sulla tutela paesaggistica e una valutazione dei rischi anche sotto questo profilo non può prescindere dal soppesare anche tale aspetto. Nel corso della riunione di conferenza dei servizi del 15 aprile scorso, la responsabile del settore VIA della Regione Toscana ha esplicitamente ammesso che fino alla fase di attuazione non è possibile alcuna oggettiva certezza sull’effettiva risposta dei versanti interessati dal carico imposto dai plinti di fondazione delle torri eoliche. Questa Soprintendenza ritiene, in conseguenza, che sia sotto il profilo della tutela paesaggistica che monumentale, si tratti di un rischio che questo specifico territorio non può permettersi…>>

La mappa di intervisibilità potenziale, documento anch’esso agli atti della Conferenza dei Servizi, fuga ogni dubbio sull’impatto paesaggistico e sulla visibilità di Badia del Vento (gli aerogeneratori risultano potenzialmente visibili da gran parte del territorio della Valmarecchia, Valtiberina e dal Monte Carpegna). Le zone colorate in viola e azzurro sono quelle da cui Badia del Vento risulterebbe visibile: un impatto paesaggistico enorme.

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