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Da Rimini a Cattolica e ritorno. Il comitato Cervesi sul trasloco di Fisiopatologia della Riproduzione

In foto: l’ospedale Cervesi di Cattolica
l’ospedale Cervesi di Cattolica
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Dom 8 Gen 2017 18:00
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15 anni fa era a Rimini, poi è stato spostato a Cattolica e ora ne è previsto il ritorno a Rimini. Il Comitato Cervesi manifesta le proprie perplessità sulla decisione dei vertici dell’Azienda Sanitaria (nell’ambito della riorganizzazione ospedaliera) di riportare dall’ospedale Cervesi all’Infermi la specialistica di Fisiopatologia della Riproduzione. La motivazione è quella di garantire nell’unità operativa tutti i servizi sanitari accessori a supporto del paziente, dall’Andrologia alla Neonatologia, passando per la Ginecologia e l’Ostetricia. “La Direzione Generale – si chiede il Comitato – si è accorta solo adesso che il servizio integrato è migliore di un servizio frazionato? O non è forse che queste decisioni siano frutto di politiche interne, politiche, relazionali o altro di cui l’utenza viene lasciata all’oscuro?
Una domanda che solleva altri interrogativi all’interno del Comitato: “non si può evitare di chiedersi – recita una nota – se le stesse logiche non potrebbero portare l’AUSL a decidere di spostare Chirurgia della Spalla in un’unità complessa che offra un servizio di supporto a tutto tondo (terapia intensiva in loco, per esempio, e qui si aprirebbe un discorso che riguarda la riorganizzazione dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva all’ospedale di Riccione, che non sembra essere di buon auspicio per l’intensificazione dell’attività nelle sale operatorie cattolichine): quali garanzie ha ricevuto l’amministrazione cattolichina, pronta a firmare le linee programmatiche messe a punto dall’AUSL, rispetto a una prospettiva di questo tipo?
Il Comitato chiama poi in causa il sindaco di Cattolica Mariano Gennari che in un’intervista sul numero 134 di Cubia aveva annunciato il proprio impegno a realizzare la specialistica universitaria di Chirurgia della Spalla in quelle che erano le sale destinate ad ospitare il cinema previsto nel progetto del VGS. E per farlo serve mettere d’accordo Regione e AUSL prima del 13 febbraio quando ci sarà l’asta. “Quanto è stato fatto per realizzare questa prospettiva?” chiede il Comitato riconoscendo che la presenza di una sede specialistica universitaria “sarebbe certamente un elemento che sconsiglierebbe il trasferimento del reparto chirurgico dedicato, reparto che – va detto – sarebbe facilmente replicabile con poca spesa e poco sforzo in qualsiasi altro ospedale“.
Domani (lunedì 9 gennaio) la conferenza territoriale e sanitaria dei sindaci è chiamata a votare la bozza di riorganizzazione ospedalierache prevede ancora il trasferimento di Ginecologia insieme a Fisiopatologia della Riproduzione e la trasformazione del Day Hospital Oncologico in Day Service Ambulatoriale, ma non c’è alcuna garanzia che il reparto da cui praticamente dipenderà l’esistenza dell’ospedale di Cattolica in futuro sia effettivamente destinato a rimanere qui.
Il nostro sindaco – conclude la nota – è proprio sicuro di voler dare parere favorevole domani?”

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