Corda al collo nella cella, detenuto salvato dagli agenti della penitenziaria


Tragedia sfiorata nel carecre dei Casetti di Rimini, dove, nel primo pomeriggio di lunedì scorso, la polizia penitenziaria di Rimini ha sventato il suicidio di un detenuto magrebino 40enne, in attesa di primo giudizio, in carcere da poco più di 20 giorni poiché arrestato per rapina. Il detenuto, solo in cella, è riuscito a nascondersi alla vigilanza costruendo una corda rudimentale con delle strisce di lenzuola attorcigliate tra loro, molto resistente, facendo un cappio a nodo scorsoio che metteva al collo mentre l'estremità della corda era assicurata alle sbarre della finestra della cella, lasciandosi andare.
Fondamentale è stato il tempestivo intervento dell'agente di vigilanza alla sezione e dell'ispettore in turno che, senza esitazione alcuna, sono entrati in cella liberando il magrebino dal cappio, riscontrando che aveva già perso i sensi con rilascio di fluidi corporei. Le successive manovre di rianimazione dei medici del carcere hanno contribuito a salvare la vita al detenuto che dopo una breve visita in ospedale è stato dimesso.
"Ancora una volta - afferma il sindacalista Davide Antonucci del Sinappe - la polizia penitenziaria è protagonista in positivo nella tutela sia dell'ordine che in quella della vita dei detenuti, operando in condizioni spesso difficili e poco gratificate. Gli uomini del comandante Panzeca hanno ancora una volta dimostrato professionalità e competenza, salvando da morte sicura un soggetto affidato alla loro custodia".