Dimissioni volontarie: 2.587 nel primo trimestre a Rimini


Nel primo trimestre 2025, in provincia di Rimini, sono state 2.587 le cessazioni di rapporti di lavoro dovute a dimissioni volontarie, che rappresentano il 16,9% delle cessazioni totali, secondo i dati dell'Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini elaborati dai dati dell'INPS.
La cessazione volontaria ha avuto una crescita decisa soprattutto nel biennio 2021-2022, per poi ridimensionarsi nei periodi successivi. Gli ultimi dati disponibili, aggiornati al primo trimestre 2025, ne attestano la diminuzione tendenziale nel nostro territorio, che fa seguito al calo, lieve, del 2023 e, più deciso, del 2024. In tale contesto, la dinamica risulta in linea con quella regionale e nazionale.
Tornando ai dati riminesi, nel confronto col primo trimestre 2024, le dimissioni volontarie risultano in calo del 5,7%, con una variazione inferiore a quella regionale (-8,5%) e nazionale (-6,2%). La motivazione principale rimane quella del fine contratto (74,0%), seguita, appunto, dalle dimissioni, e dal licenziamento (6,9%).
Riguardo agli anni precedenti, il biennio 2021-2022 ha visto crescere il fenomeno delle dimissioni volontarie: nel dettaglio, nel 2021 si è assistito ad un incremento annuo del 44,8%, con l’incidenza, sul totale delle cessazioni, che ha raggiunto il 14,3%, e nel 2022 l’aumento, sull’anno precedente, è stato del 14,1%, con un peso del 13,8%. Il 2023 ha visto calare le dimissioni volontarie dell’1,7% (incidenza del 13,5%), confermato poi dalla flessione del 3,4% nel 2024 (12,4% l’incidenza) e, come detto, da quella nei primi tre mesi dell’anno in corso.
Nel primo trimestre 2025 le dimissioni volontarie, in provincia di Rimini, hanno caratterizzato più il genere maschile di quello femminile (61,1% contro 38,9%), più gli italiani degli stranieri (nell’ordine, 70,0% e 30,0%), in particolare la classe di età 30-50 anni (46,3% dei casi) e soprattutto il lavoro a tempo indeterminato (57,1% sul totale delle altre tipologie di lavoro).
Le dimissioni volontarie nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Simile l'andamento anche per l'area romagnola che comprende le province di Forlì Cesena e Rimini. Sempre nel primo trimestre 2025, si contano 6.109 cessazioni di rapporti di lavoro dovute a dimissioni volontarie, che rappresentano il 23,3% delle cessazioni totali; la motivazione principale rimane quella del fine contratto (67,3%), seguita, appunto, dalle dimissioni e dal licenziamento (7,0%).
Nel confronto col primo trimestre 2024 le dimissioni volontarie risultano in calo del 6,7%, con una variazione inferiore a quella regionale (-8,5%) e superiore al dato nazionale (-6,2%).
Riguardo agli anni precedenti, il biennio 2021-2022 ha visto crescere il fenomeno delle dimissioni volontarie: nel dettaglio, nel 2021 si è assistito ad un incremento annuo del 41,6%, con l’incidenza, sul totale delle cessazioni, che ha raggiunto il 18,7%, e nel 2022 l’aumento, sull’anno precedente, è stato del 12,8%, con un peso del 18,0%. Il 2023 ha visto calare le dimissioni volontarie dello 0,6% (incidenza del 17,7%), confermato poi dalla flessione del 3,7% nel 2024 (16,7% l’incidenza) e, come detto, da quella nei primi tre mesi dell’anno in corso.
Nel primo trimestre 2025 le dimissioni volontarie, nell’area Romagna, hanno caratterizzato più il genere maschile di quello femminile (60,7% contro 39,3%), più gli italiani degli stranieri (nell’ordine, 70,5% e 29,5%), in particolare la classe di età 30-50 anni (45,5% dei casi) e soprattutto il lavoro a tempo indeterminato (57,1% sul totale delle altre tipologie di lavoro).