Confermato lo sciopero dei Marinai di Salvataggio. Sabato braccia incrociate


La Filcams Cgil conferma lo sciopero indetto per sabato 9 agosto dai marinai di salvataggio. Il corteo di protesta partirà alle 12.30 dai bagni 36/37 di Rimini e arriverà in piazzale Boscovich. Anche la cittadinanza è invitata a partecipare. Anche se è scattata la precettazione per circa 200 lavoratori. Il sindacato annuncia però che impugnerà i provvedimenti adottati dalla Prefettura perché notificati in ritardo rispetto ai termini previsti dalle norme.
"Sciopero riuscito! - scrive la Filcams - perché è solo con una precettazione senza precedenti in altri settori che i marinai di salvataggio dovranno salire in torretta per non incorrere in sanzioni dovute a quella che riteniamo sia un’illegittima precettazione. Si materializza così il paradosso tutto emiliano romagnolo per il quale, per effetto di un’esorbitante delibera della Commissione Garanzia Sciopero del 2012, solo in Emilia-Romagna in caso di sciopero il salvataggio va garantito ogni 150 metri (!). Nei fatti un vero e proprio divieto di astensione dal lavoro, a danno della libertà di sciopero che la Costituzione garantisce ad ogni lavoratore (tranne ai marinai di salvataggio dell’Emilia-Romagna…). Gli effetti della precettazione (che stando alle comunicazioni pervenute riguarderà circa 200 marinai di salvataggio) non derogano paradossalmente i 300 metri da vigilare nelle ore centrali della giornata. Nonostante la Commissione Sciopero imponga 150 metri di specchio d’acqua da sorvegliare per garantire il servizio pubblico essenziale, sabato in pausa pranzo saranno comunque 300 (!) e perciò non sarà salvaguardato il limite minimo imposto dalla norma! Una vera e propria contraddizione determinata dall’aver imposto [La Capitaneria] un sistema senza adeguato confronto con lavoratori e imprese; a riprova che questo sistema di vigilanza sia da superare già a partire dal 2026. Si potrebbe fare o reintroducendo l’interruzione del servizio in pausa pranzo o (come da noi auspicato) introducendo la sorveglianza almeno dalle ore 9.30 alle ore 18.30 senza interruzione ed in maniera piena; servono in quest’ultima ipotesi volontà politica e investimenti da parte delle imprese balneari, che devono decidersi a sedersi ad un tavolo per riscrivere insieme un moderno Contratto integrativo provinciale, che risponda alle esigenze di oggi e del turismo riminese".
Secondo il sindacato si tratta di "una precettazione con molti punti interrogativi. La legge 146/1990 che regolamenta gli scioperi nei servizi pubblici essenziali – dunque anche per i marinai di salvataggio – avrebbe imposto la precettazione con dei tempi molto stringenti, entro martedì 5 agosto, questo per consentire l’organizzazione del lavoro ma anche per dare preventiva ed adeguata informazione agli utenti tramite apposita cartellonistica. Così non è stato: la precettazione è stata notificata senza il rispetto dei termini previsti dalla norma, ossia solo mercoledì 6 agosto e le imprese hanno inviato le comunicazioni di Legge il giorno successivo. Del resto, dopo l’incontro in Prefettura del 22 luglio, solo il 6 agosto si è potuto finalizzare il verbale, riavviando peraltro tardivamente il confronto per il pomeriggio del giorno stesso. Per queste ragioni FILCAMS CGIL impugnerà i provvedimenti di precettazione adottati dalla Prefettura e dalle imprese, riservandosi altresì di tutelare legalmente le prerogative sindacali e dei lavoratori lese".
"A quanto pare - conclude la Filcams - i servizi pubblici in spiaggia sono essenziali quando fa comodo ed a nostro avviso evidenzia l’esigenza che tutti i cittadini richiedano maggiore democraticità per le decisioni che impattano gli interessi collettivi sulle aree demaniali della nostra costa".