Concluse le opere di consolidamento della parete sud della Rupe di San Leo


Dopo oltre 11 anni dal primo crollo che, nel febbraio 2014, aveva provocato una frana di oltre 300 metri cubi di roccia e lasciato imponenti ferite è stato completato nei giorni scorsi il primo intervento strutturale di consolidamento della Rupe di San Leo e la sua possente fortezza. All’opera anche rocciatori specializzati, che hanno realizzato “ancoraggi” in acciaio. I lavori, per un costo di 2 milioni di euro hanno riguardato la chiodatura di un ampio settore della parete, con barre in acciaio inserite all’interno dell’ammasso roccioso e poi cementate, sia nella parte alta che in quella inferiore. Il consolidamento è stato poi completato con l’inserimento di 18 tubi, profondi 30 metri, per intercettare l’acqua che circola all’interno dell’ammasso roccioso. A fine lavori è stato inoltre installato anche un sistema di monitoraggio da remoto.
“Con la fine del di questo primo stralcio di opere, del valore di due milioni di euro, sotto l’abitato, è stato fatto un ulteriore passo avanti nella difficile e delicata opera di prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, a tutela dell’incolumità dei cittadini e del centro storico in un’area a rischio molto elevato" - spiega Manuela Rontini, sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile.
Attualmente, per completare il consolidamento lungo la parete sud, è in via di conclusione anche la progettazione esecutiva del secondo stralcio di opere che saranno finanziate con altri 3,4 milioni di euro, già inseriti nella programmazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) 2024.
L’intervento appena terminato è stato realizzato dall’Ufficio di Rimini dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e finanziato con risorse statali (parte dell’accordo tra Ministero e la Regione Emilia-Romagna).
Il sistema di interventi per consolidare e rendere nuovamente accessibile la fortezza dopo il primo crollo non si è mai fermato e, dopo i primi lavori di messa in sicurezza e le attività di monitoraggio, è partita una maxi-opera di consolidamento della parete est e dei versanti del fosso Campone, ai piedi della rupe, conclusi nel corso del biennio 2023-24. Opere, queste, finanziate con risorse del Pnrr, del Mase e della Regione per un importo complessivo di circa 3,1 milioni.