Commissione su balneazione e salute. Divieti saranno rimodulati sotto le 48 ore


Dopo il 2011 horribilis, con divieti a ripetizione in estate e l’apertura di un’inchiesta dalla Procura, l’Amministrazione Comunale è intervenuta su un tema tanto critico quanto ormai storico con un’accelerazione degli interventi su rete fognaria e scarichi. Il piano prevede l’eliminazione, in cinque anni, di 8 scarichi su 11. L’anno scorso era stato preso l’impegno anche di istituire un tavolo sul tema con le parti interessate, associazionismo compreso. Tavolo che però, hanno lamentato in diversi, ancora non è partito.
Questi mesi, spiega l’assessore all’Ambiente Sara Visintin, sono serviti al confronto, all’approfondimento dei temi ma anche al coordinamento e alla preparazione degli uffici. Entro aprile si attende invece da un altro tavolo, quello regionale, la definizione dei limiti per i divieti cautelativi. Che potrebbero diminuire di durata, da 48 a 36 se non 24 ore, ma aumentare di estensione, da 300 a 600 metri. Ancora niente di ufficiale, spiega Francesco Toni, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl, che ricorda come comunque “ogni scarico fognario a mare rappresenti un pericolo certo”. A chi gli ricorda le sue dichiarazioni meno allarmistiche dello scorso anno, Toni risponde che, su una materia così complessa e in costante aggiornamento, è normale cambiare parere tra un anno e l’altro. Come avviene, appunto, per le ordinanze. Dalle 24 ore di due anni fa alle 48 di oggi, con la prospettiva di cambiare ancora e anche l’anno prossimo.
“Adoperiamo studi che ci arrivano dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Tavolo Europeo per la Sanità – spiega Toni – C’è da considerare che la normativa sulla balneazione è una normativa europea e viene costruita con le esperienze dei paesi che in Europa hanno spiaggia e balneazione. In base a queste valutazioni e dati di laboratorio noi di volta in volta cerchiamo di avvicinarci all’elaborazione del principio di precauzione più adeguato e adatto”
C’è poi da lavorare sull’informazione in loco sui divieti, nota dolente l’anno scorso per l’eccessiva discrezione. I cartelli, ad esempio, dovrebbero essere in quattro lingue e con gli indirizzi in cui cercare altre informazioni. L’Amministrazione non si è buttata via per coinvolgere, un domani, anche la Publiphono. Quanto alla richiesta di monitorare le acque anche fuori stagione, l’Arpa si attiene alle disposizioni della Regione.
L’Arpa fa sapere che, su propri dati sperimentali, in molti casi i limiti di escherichia coli ed enterococchi non sono stati superati. Dati raccolti per la sperimentazione del progetto regionale previbalneazione, partita proprio a Rimini.
Obiettivo di questo progetto è avere più flessibilità sulle ordinanze, come avviene per il maltempo dove si parte dall’allerta per poi passare, solo se necessario, allo stato di allarme.
“Nonostante questi campionamenti non siano fatti secondo le modalità del Decreto 216 ma secondo esigenze sperimentali diverse – spiega il direttore di Arpa Rimini Mauro Stambazzi – abbiamo ragione di ritenere che anche dopo periodi inferiori alle 48 ore dopo la chiusura degli scolmatori in mare, i livelli rietrino nei limiti. Si tratta però di verificare durata ed estensione, perché dipende dalle condizioni meteo e del mare che si verificano di volta in volta. Ecco perché l’importanza di questo progetto: attualmente riteniamo che la durata delle 48 ore possa essere più sufficiente e sovrabbondante rispetto a quelle che sono le condizioni reali. Dobbiamo però trovare una modalità che moduli l’intervento volta per volta durante la stagione balneare quando si aprono gli scolmatori”.
L’acqua della provincia di Rimini, secondo le analisi dei suoi 47 punti di rilevazione, resta comunque catalogata come “eccellente”.
E tra i luoghi comuni da sfatare, quello per cui l’acqua limpida è anche sana: trasparenza e colorazione sono stati infatti tolti dai parametri. Così al consigliere Moretti del PDL, che racconta di andare alla Vallugola dove l’acqua ha un colore migliore, Stambazzi ricorda che l’anno scorso c’è stata un’emergenza ambientale proprio sulla costa di Gabicce.
(newsrimini.it)