Circuiscono l'anziano parroco malato, due imprenditori condannati


Avrebbero sottratto ad un anziano parroco quasi 100mila euro in una decina di anni. Reato per il quale oggi (giovedì) sono stati condannati dal tribunale monocratico di Rimini due imprenditori riminesi, un 50enne e il socio 58enne, rispettivamente alla pena di 5 anni e 2 mesi e 4 anni e 6 mesi, oltre ad un risarcimento del danno come da richiesta del pubblico ministero di udienza Leonardo Berardi.
L'accusa per loro era di circonvenzione di incapace, con ipotesi di truffa. Le indagini della polizia giudiziaria, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, erano scattate quando i familiari del sacerdote 82enne si erano resi conto che erano stati firmati degli assegni, otto dall'inizio dell'estate del 2022, dalle cifre consistenti a favore dei due indagati. Le successive verifiche a ritroso nel tempo, sulla scorta della denuncia presentata dall'avvocato Maurizio Ghinelli, che rappresenta la parte offesa, avevano mostrato come i due riminesi, titolari di attività commerciali e già segnalati per casi simili, da anni si facevano consegnare denaro dall'anziano sacerdote convinto di fare del bene a persone bisognose.
L'anziano prete, che da tempo non gestisce più alcuna parrocchia, è risultato affetto da una patologia psichica. Da qui l'accusa di circonvenzione di incapace nei confronti dei due imputati, che avrebbero approfittato proprio delle sue precarie condizioni per portargli via somme ingenti. I due, infatti, dal 2012 al 2022, adducendo le scuse più disparate, come la scadenza della rata del mutuo, presunte difficoltà nei pagamenti delle bollette o situazioni di pericolo in cui si sarebbero venuti a trovare, erano riusciti a farsi consegnare migliaia di euro mai restituiti.