Indietro
menu
Newsrimini Rimini

Chi sono i nuovi poveri? Una ricerca per capire ed affrontare il problema

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 19 Apr 2006 17:26
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.234

Quattro bollette, la rata della macchina, una spesa imprevista, tutte uscite economiche con scadenza ravvicinata. Basta questo per spendere, in poco tempo, tutto lo stipendio e scoprire così di essere poveri. Nel 21esimo secolo purtroppo anche la povertà è cambiata (si parla infatti di povertà relativa) e, se un tempo a fare la differenza era la possibilità di mangiare o meno, ora si devono fare i conti con l’errata consapevolezza di potersi permettere ogni cosa o quasi e con il bisogno di sentirsi “normali”, ed avere tutto quello che hanno anche gli altri.
Questo emerge dallo studio realizzato dall’Università di Bologna, che ha preso in esame le traiettorie di nuove povertà e di vulnerabilità nel territorio riminese, dove crescono gli sfratti per morosità e le richieste di buoni pasto da parte di persone insospettabili. Proprio l’invisibilità è una delle caratteristiche del nuovo povero.
Rimini poi vive una doppia specificità, con la dicotomia estate-inverno, che fa impennare il mercato immobiliare e la richiesta di lavoro nella stagione estiva per bloccarsi in inverno.

Dalla ricerca emerge poi che il fenomeno delle nuove povertà, che indicativamente riguarda il 15% dei riminesi, scaturisce proprio dalla vulnerabilità: circostanze (come un’improvvisa malattia) che per alcuni sono problematiche, per i poveri diventano tragiche ed innestano un circolo vizioso. Necessario allora per le istituzioni agire, evitando però interventi esclusivamente assistenzialistici, che possono cronicizzare lo stato di bisogno. Meglio invece, come accade a Rimini, puntare su interventi socio-sanitari integrati (come gli accordi di programma tra enti distinti), associazionismo e famiglia.

La ricerca evidenzia anche un aumeto delle situazioni di disagio (apatia, svogliatezza, perdita di risorse) confermata anche dai numeri forniti dall’assessorato ai servizi sociali: 1945 sono i casi di sostegno ai minori, 500 le famiglie che ricevono sussidi per gli anziani e ben 2567 le persone seguite con disagi mentali specie di carattere psico-sociale.

Altre notizie