Anniversario Sabatini. Il Vescovo: i Santi fanno cose fuori dal comune


Il 4 maggio, giorno in cui la Chiesa ricorda la beata Sandra Sabattini, alla Chiesa di San Girolamo, la parrocchia in cui Sandra è cresciuta, c'è stata una celebrazione presieduta dal Vescovo Nicolò Anselmi. Quest’anno la memoria della giovane beata coincide con due ricorrenze di grande rilievo: il centenario della nascita di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, e il Giubileo della Speranza.
Nell’omelia il Vescovo ha raccontato di aver provato ad immaginare qualcosa che collegasse lei, don Oreste e papa Francesco. "Una giovane ragazza studentessa - ha detto il vescovo -. Un prete che ha fatto un sacco di cose, un papa. Tre personaggi che hanno una vita così alta: Sandra riconosciuta dal Magistero della Chiesa, gli altri due che hanno segnato la vita della Chiesa". Ha poi sottolineato in maniera confidenziale come ogni giorno "pesco qualcosa dal suo Diario. Un Diario che comincia nel 1975 con alcune piccole semplici note che poi va crescendo, diventando molto più ricco. A leggerlo appare come un diario sostanzialmente di vita spirituale, quello di un’adolescente che ci racconta il suo rapporto don Dio. Una cosa stupefacente. Molti degli scritti di Sandra scaturiscono proprio da momenti di ritiri spirituali che si sono svolti per dei tempi prolungati di preghiera. E questa preghiera prolungata fa riflettere il Vescovo «per me è particolare. Pregare per dei tempi prolungati, non so voi, mi fa pensare".
Il Vescovo ha poi sottolineato quanto la preghiera prolungata sia stata una caratteristica di Sandra e di don Oreste, e come anche papa Francesco, in particolare nella Gaudete et exsultate, abbia parlato della sua esperienza spirituale, di discernimento non solo per i giovani, ma per tutti noi, dell’ascolto dello Spirito Santo nella preghiera prolungata. "È fondamentale non aver paura dei tempi prolungati di preghiera, non dobbiamo farci vincere dalla frenesia performante del mondo contemporaneo". Ancora su ciò che accomuna Sandra, Don Oreste e Papa Francesco: "Credo che l’azione dello Spirito si riconosca in questi personaggi, perché non hanno un pensiero lineare. Fanno cose fuori dal senso comune, un po’ sghembe, si vede che vengono da un’altra fonte. Anche il cammino di Sandra non è lineare: a volte non si sente adeguata, ma la sua – spiega il Vescovo - «è una vita autentica»".
Riflettendo sul Vangelo del giorno, sulla pesca miracolosa e sul famoso dialogo tra Gesù e Pietro, in cui Gesù chiede a Pietro se lo ama, il Vescovo ricorda quello che tutti noi siamo invitati a fare, come Sandra, don Oreste e papa Francesco. "Gesù ci chiede di ributtare le reti in questo momento, di non tornare indietro». I personaggi della storia ritornano a pescare pesce, ma ora sono pescatori di uomini. C’è la tentazione di ritornare sui nostri passi, la tentazione di tornare indietro ce l’hanno loro, ma anche noi. Gesù ci chiede di ributtare le reti in questo Giubileo della Speranza e prendono 153 pesci. Tutte le mattine bisogna rigettare le reti, la speranza che si fonda sulle parole Gesù. Il nostro cammino di cristiani non è lineare. All’inizio deludiamo il Signore, ma lui ci ridà fiducia per una cosa più grande. Chissà cosa avrebbero combinato Sandra, don Oreste, il papa, sicuramente delle cose ancora più grandi. Gesù è proprio a Pietro che affida la Chiesa".
Da Semprenews rivista della comunità Papa Giovanni XXIII