Caos bus, taglio corse e stipendi bassi. Cgil: situazione insostenibile


Dopo i problemi sollevati nei giorni scorsi da famiglie e politica, anche FILT e FLC CGIL puntano il dito sulle mancanze del trasporto pubblico. "Il problema delle corse tagliate sta diventando una costante quotidiana - attacca il sindacato -, ma con l'inizio dell’anno scolastico la situazione si ripropone in maniera ancora più evidente, suscitando un giusto clamore mediatico. Ogni anno il sistema di trasporto pubblico si trova a fronteggiare la medesima emergenza, con pesanti ricadute su studenti e lavoratori. Non è tollerabile che la carenza di corse diventi la norma".
La CGIL evidenzia da un lato i problemi di organico che impediscono di far fronte al turnover e alle assenze per malattia e dall'altro il mancato confronto con le organizzazioni sindacali per risolvere il problema delle cancellazioni all'ultimo minuto, legato all'assenza degli autisti.
"È inaccettabile - si legge - che le corse in orario di punta, cruciali per il trasporto di studenti e lavoratori, vengano tagliate. Su questo punto, serve urgentemente l'apertura di un tavolo sindacale di confronto con l’azienda e le autorità competenti, con l’obiettivo di prevenire e risolvere il problema, garantendo la continuità del servizio."
La CGIL invita le dirigenze e la comunità scolastica, che quotidianamente subiscono i disagi causati dai ritardi, a far sentire la propria loro voce insieme al resto delle parti coinvolte, a partire dalla Provincia di Rimini.
Non vanno poi scordate le condizioni di lavoro. Il rinnovo a fine 2024 del CCNL ha visto aumenti che vanno dai 220 ai 240 euro mensili, oltre ad una "Una Tantum" di 500 euro. L’accordo sui neo-assunti, voluto da Filt CGIL e Faisa, e confermato dal voto referendario dei lavoratori, prevede aumenti di 144 euro mensili per i nuovi assunti e un accordo sul Premio di Risultato.
Il sindacato punta poi il dito sul Governo italiano che, in sede ministeriale, si era impegnato a recuperare le risorse per il Fondo del Trasporto Pubblico ma ancora non ha definito i decreti attuativi necessari per garantire le risorse. "Se il Governo non recupererà le risorse per il TPL, pari a circa 1 miliardo di euro a livello nazionale, entro i prossimi due mesi, - spiega la CGIL - le aziende non saranno più in grado di rispettare gli impegni contrattuali e molte di esse rischiano il default. A quel punto, la situazione sarà drammatica, e le difficoltà di trasporto che stiamo vivendo oggi rischiano di diventare solo un capitolo minore di un'emergenza ben più grave. Serve una presa di responsabilità urgente da parte di tutte le istituzioni competenti, affinché non si arrivi al collasso del settore e alla paralisi totale dei trasporti pubblici".