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il convegno INPS

Bilancio socio-economico della provincia: problema salari e qualità del lavoro

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di Redazione   
Tempo di lettura 7 min
Gio 23 Ott 2025 16:07 ~ ultimo agg. 16:30
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Occupazione in crescita, ma l'allarme è sui salari e sulla "bassa qualità" del lavoro, in un mercato che dietro i numeri nasconde disuguaglianze e criticità. Si è tenuta oggi, alla Sala Alberto Marvelli della Provincia di Rimini, la presentazione del Rendiconto Sociale INPS Provinciale 2024. L'evento, promosso congiuntamente dal Comitato Provinciale e dalla Direzione Provinciale dell'INPS, ha riunito un pubblico di istituzioni, rappresentanti delle parti sociali e datoriali, ha confermato il Rendiconto, giunto alla sua seconda edizione, come un essenziale osservatorio di dati socio-economici utile per la riflessione e il confronto costruttivo sul futuro del territorio.
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali di Kristian Gianfreda, Assessore del Comune di Rimini; sono seguiti gli interventi per l'apertura dei lavori di Francesco Ricci, Direttore regionale INPS Emilia-Romagna, di Monica Mattioli, Vicepresidente del Comitato regionale INPS Emilia-Romagna, e di Paola Taddei, Presidente del Comitato Provinciale INPS Rimini, e all'illustrazione tecnica dettagliata del Rendiconto, affidata a Simona De Rosa, Direttore Provinciale INPS Rimini.
La Presidente del Comitato Provinciale INPS Rimini, Paola Taddei, ha subito sottolineato che i dati del Rendiconto non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorare l'efficienza e la trasparenza dell'Istituto.

Analisi del bilancio socio-economico e del mercato del lavoro.

Quadro demografico e il peso dell'invecchiamento: la Provincia di Rimini presenta un saldo demografico negativo, in linea con l’andamento regionale, che conferma - in continuità con gli anni precedenti - il progressivo invecchiamento della popolazione residente. Sia la longevità che l’aspettativa di vita mostrano una netta prevalenza a favore della componente femminile.
La contraddizione del lavoro: crescita quantitativa, crisi qualitativa. L'analisi si è focalizzata sul mercato del lavoro, mettendo in luce come l'apparente saldo occupazionale positivo nasconda, in realtà, profonde disuguaglianze e criticità. Il mercato del lavoro 2024 mette in evidenza un saldo netto occupazionale positivo dovuto all’aumento di assunzioni degli stranieri rispetto agli Italiani, con un utilizzo del part-time del 30,6%, dato maggiore rispetto sia al dato regionale che a quello nazionale. Anche in questo caso, il part-time è utilizzato in maggioranza dalle donne. Il dato positivo sull’occupazione si contrappone ad un andamento delle retribuzioni e dei redditi, inferiore nell’importo e con un divario di genere importante sia al dato regionale che nazionale. Ancora una volta siamo in presenza di un mercato del lavoro che risente di una bassa qualità dell’offerta lavorativa e di un’alta evasione fiscale e contributiva. Questa chiara diagnosi evidenzia che l'aumento dell'occupazione non si è tradotto in una crescita della qualità del lavoro o in un'equa distribuzione della ricchezza, un andamento che si ripercuote anche sulle basse pensioni erogate sul territorio. In linea con queste problematiche, il dato sugli ammortizzatori sociali resta elevato, con un alto numero di NASpI e un aumento delle ore utilizzate per la Cassa Integrazione e i Fondi di Solidarietà specialmente nel delicato ambito delle controversie e della promozione sociale.
Il 2024 è stato l’anno della Riforma della Disabilità (D. Lgs. 62/2024), definita come una riforma storica che recepisce la definizione di Disabilità dell’OMS e che prevede che l’intero processo di valutazione e gestione verrà gestito dall’INPS, con un graduale passaggio di competenze dalle ASL. La fase sperimentale, iniziata a gennaio 2025 in alcune province (tra le quali Forlì-Cesena), procede in vista dell’entrata in vigore definitiva dal 2027. La Direttrice  ha evidenziato che la riforma richiede un cambio di paradigma culturale: "passare da una logica puramente assistenziale a un approccio basato sui diritti, sull'autonomia e sulla piena inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. La riforma richiede coordinamento tra istituzioni, enti locali, servizi sanitari e realtà del Terzo Settore, ma soprattutto un ascolto continuo delle famiglie, delle associazioni e delle persone direttamente coinvolte."
Per affrontare questo divario e prepararsi alla Riforma, il Comitato e la Direzione hanno in programma incontri con tutti gli attori coinvolti - dai Medici di Medicina Generale ai Patronati - per affrontare al meglio il delicato passaggio di competenze.
Nel suo intervento, Paola Taddei ha evidenziato il ruolo cruciale di indirizzo e controllo che il Comitato svolge, in particolare nell'esame del contenzioso amministrativo extragiudiziale. "Il Rendiconto sociale 2024 è un ulteriore momento di analisi e approfondimento, propedeutico all’apertura di un dialogo aperto e costruttivo, che ci deve far riflettere su come migliorare il lavoro svolto e su come procedere alla diminuzione del numero dei ricorsi," ha affermato la Presidente Taddei - Nel corso del 2024, il Comitato è stato impegnato a deliberare 118 ricorsi sui 154 trasmessi. La formazione a tutti i livelli diventa strumento essenziale, per l’Istituto, il Comitato e tutti gli interlocutori interessati, che ci permetterà di migliorare la qualità dei servizi erogati, ridurre il contenzioso, creando una rete virtuosa di collaborazione su tutto il territorio”.
Efficienza operativa e progetti strategici
La Direttrice Simona De Rosa ha poi approfondito l’attività di vigilanza e riscossione. In particolare, ha evidenziato l’incremento delle riscossioni della contribuzione versata dalle aziende anche grazie al potenziamento dell’attività di recupero crediti in fase amministrativa. La vigilanza si è esplicata anche attraverso azione di verifica verso le aziende con maggiori indici di rischiosità, un approccio che ha permesso di mantenere gli standard nonostante la scarsità di risorse, mentre si conferma una netta maggioranza di DURC regolari rispetto a quelli irregolari.
Sul fronte dell'efficienza, la Direttrice ha fornito un aggiornamento significativo sui tempi di lavorazione, specialmente in materia di invalidità civile: "Le criticità sui tempi di lavorazione sanitaria e amministrativa delle pratiche di invalidità civile hanno registrato un sensibile miglioramento: nel 2023 i giorni medi di lavorazione erano 180, nel 2024 passano a 166 giorni, [un passo avanti necessario] ma ancora molto lontani dai tempi medi regionali (124 giorni) e nazionali (140 giorni)."
In vista del futuro, l'INPS di Rimini ha investito su Previdenza e i giovani nella convinzione che i giovani siano protagonisti delle politiche previdenziali, ed è stato realizzato il progetto "Legalità e Sicurezza sul Lavoro", un'iniziativa attiva dal 1999, estesa quest'anno anche alle scuole del primo ciclo di istruzione, con l'obiettivo di promuovere una cultura condivisa di legalità e formare cittadini consapevoli del loro futuro previdenziale.
Riguardo al contenzioso giudiziario, l'80% dei giudizi è iniziato dagli utenti. In questi giudizi, il 46% degli esiti è risultato favorevole all'INPS contro il 36% favorevole agli utenti.
Hanno portato il loro contributo i rappresentanti del mondo economico e sociale, tra cui Daniele Donati (Confindustria Romagna), Francesca Lilla Parco (CGIL CISL UIL Rimini), il Professor Claudio Travaglini (Università di Bologna) e Maurizio Maggioni (CSV VolontaRomagna), i quali hanno condiviso l'appello a continuare a lavorare insieme per aumentare la regolarità e la qualità del lavoro.
Le considerazioni conclusive sono state affidate a Roberto Ghiselli, Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) INPS, la sua Presidenza ha dato una svolta all’attività dei Comitati, valorizzando il loro operato e la loro funzione sociale, in un rapporto di indirizzo e controllo dell’Ente, in un rapporto duale con l’Istituto. Ha,  inoltre, ribadito l'impegno  a livello nazionale per la costruzione di un "nuovo patto sociale che tenga insieme le generazioni".
L'incontro di Rimini si è dunque concluso non solo con la rendicontazione dei dati, ma con un forte mandato politico e sociale: utilizzare le evidenze del Rendiconto 2024 come leva strategica per indirizzare gli sforzi del territorio verso una maggiore qualità dell’occupazione e una previdenza che sappia rispondere con efficacia e trasparenza alle esigenze di una popolazione invecchiata e di un mercato del lavoro in continua trasformazione.

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