Bernardi (F.I. Quartiere 5) su PSC: Rimini Nord di nuovo penalizzata


In particolare, Bernardi si sofferma sulle possibili conseguenze nel territorio di Rimini Nord, già urbanisticamente gravato.
L’intervento di Bernardi:
Quello che appare dalla presentazione del documento preliminare del piano strutturale
non ci piace, non ci piace per niente.
Ogni volta che si è messa mano all’urbanistica di questa città si è peggiorata la situazione e i dubbi anche questa volta sono molti.
Campos Venuti dice che “si lega sempre il
cavallo dove vuole il padrone”, vedremo se il padrone ha capito la lezione, non sembra.
Negli ultimi anni Rimini nord ha subito un’urbanizzazione che ne ha stravolto il territorio, il tessuto sociale e la qualità della vita, pensare che per migliorare il tenore di vita dei cittadini si debbano trasferire
cubature per di più con premi volumentrici da sud a nord non ci sembra proprio una buona soluzione, è la solita politica dei figli e dei figliastri e Rimini nord è sempre “usata” per risolvere problemi ad altri, sarebbe ora di finirla.
Se abbiamo due figli non possiamo dare ad uno la banana e all’altro la buccia.
C’é la necessità di salvaguardare dal cemento la zona dalla Statale a mare.
Il prg Benevolo ci ha seppelliti nel cemento abbiamo bisogno di dare respiro,abbiamo bisogno di tutto fuorché di nuove betoniere che girano.
Sono ancora centinaia gli appartamenti che verranno costruiti a breve o che sono già in fase di costruzione, si dice che “dal porto a Miramare c’é un deficit di standard urbanistici”, é evidente, ma a Rimini nord dove sono gli standard urbanistici in zona turistica? Dove sono i parcheggi e le aree verdi di Rimini nord?
Dov’é la viabilità che possa consentire un ulteriore carico urbanistico? Si vuole “finire” un pezzo di territorio per dare respiro ad un altro,questo non può essere accettato e spiace invece che altri acconsentano senza battere ciglio.
Rimini nord non può scaricare su nessuno gli errori e gli orrori urbanistici che sono stati perpetrati a suo danno,non ci sembra giusto si faccia carico di quelli altrui.
Inoltre gli alberghi che si dovrebbero spostare a nord,dovrebbero essere per forza di cose collocati a monte delle ferrovia, non certo il posto migliore per fare turismo e farebbero comunque concorrenza alle strutture esistenti che in molti casi non possono riqualificarsi, una guerra tra poveri con effetti letali per il tessuto economico.
Le strutture chiuse da anni invece rimarranno come sono,fatiscenti,in molti casi da 12-20 camere sono troppo piccole per giustificare investimenti, specie in questi periodi
di redditività all’osso. Ci riserviamo di saperne di più, ma speravamo che il piano strutturale dopo tanti palazzi, trovasse lo spunto per risolvere i problemi della citta’, di tutta la città, constatiamo invece che i presupposti non sono i migliori.
Gabriele Bernardi
Consigliere F.I. al Quartiere 5