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20 identificati in stazione

Arresti e denunce nei controlli in borghese della Squadra Mobile

In foto: La polizia davanti alla stazione di Rimini
La polizia davanti alla stazione di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 2 Ago 2025 10:01 ~ ultimo agg. 10:16
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È di 3 arresti, una denuncia per spaccio e una segnalazione per detenzione di stupefacenti il bilancio dei controlli effettuati nel riminese dal personale della Squadra Mobile in borghese. I servizi si sono concentrati nelle aree turistiche e, in particolare, in zona Stazione, dove sono stati identificati oltre 20 cittadini sospetti. Tra questi, un tunisino è stato sorpreso, insieme a due connazionali, con svariate dosi di cocaina e marijuana, per un totale di circa 15 grammi, già pronte per lo spaccio. L’uomo, 30 anni, con alle spalle alcuni precedenti specifici, è stato denunciato mentre sugli altri due sono in corso ulteriori accertamenti.
A Bellariva invece è stato fermato un 20enne di origine albanese, che, riconosciuto dai poliziotti, ha provato a eludere il controllo, accelerando con la sua auto. Fermato immediatamente, il giovane aveva con se alcune dosi di cocaina e hashish, per un totale di 5 grammi. E' stato segnalato come assuntore di sostanze stupefacenti e per lui è scattato anche il ritiro della patente di guida.
Inoltre, la Squadra Mobile ha arrestato 3 cittadini italiani, destinatari di provvedimenti disposti dall’Autorità Giudiziaria che aggravavano le loro misure già in atto. Il primo, 35enne, già condannato a 3 anni per spaccio e lesioni, stava godendo della misura alternativa dell’affidamento in prova ma è stato trovato in stato di alterazione da abuso di sostanze stupefacenti. L’Ufficio di Sorveglianza di Bologna ha quindi disposto la revoca della misura alternativa con il ripristino della detenzione in carcere.
Sono stati trovati nelle ultime ore dalla Squadra Mobile altri due cittadini italiani, rispettivamente di 30 e 28 anni, precedentemente condannati per svariati reati contro il patrimonio, come furti aggravati e rapine, che, non avendo adempiuto le prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria, sono stati destinatari di ordini di carcerazione.


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