Arrestati i rapinatori che sequestrarono l’albergatrice 72enne


Li hanno definiti pendolari del crimine. Dalla costiera sorrentina, dove abitavano con le loro famiglie, venivano nel riminese e, grazie alle indicazioni di un basista che stava sul posto e faceva i sopralluoghi, colpivano. L’avevano fatto in maniera molto cruenta il 5 novembre scorso, nella villa di Videlma Pasini, albergatrice 72 enne di Torre Pedrera.
Forse proprio perchè non erano rimasti soddisfatti da quanto trovato nella villa (circa 20mila euro più alcuni gioielli) ci hanno riprovato ad un compro oro di via Chiabrera il 21 novembre: ma quella volta i carabinieri, intercettando la persona che aveva fatto da palo, e che vive stabilmente a Rimini nord, li hanno colti in flagrante. In quell’occasione i 21enni Giuseppe Donnarumma e Domenico Schettino erano finiti ai domiciliari.
E’ analizzando meticolosamente le celle telefoniche agganciate dai loro cellulari in quel periodo, e incrociandole con le testimonianze raccolte tra i cittadini che li avevano visti aggirarsi in zona, che i carabinieri hanno ricostruito i movimenti dei due anche in quel 5 novembre. A incastrare Schettino – ora domiciliato a Ancona – per la rapina in villa c’è anche un’impronta sul nastro adesivo usato per imbavagliare e legare la signora Pasini. Con i due c’era una terza persona: i militari hanno denunciato un 28enne che era sul luogo della rapina al compro oro su cui si stanno compiendo approfondimenti investigativi.
La donna era stata malmenata e ricoverata con un principio di infarto nei giorni successivi per il forte choc subito. Sono emersi nuovi particolari di quella terribile giornata. I tre sorpresero la donna in bagno armati di coltelli e una pistola. Alla domanda se vivesse da sola, lei rispose che abitava con il marito. “Allora ammazzeremo anche lui” le dissero puntandole un coltello alla gola. La signora e la sua famiglia hanno accolto con gioia la notizia degli arresti. Lo racconta il tenente colonnello Cosimo Picciolo, della compagnia dei carabinieri di Rimini: “La signora già quando ha riconosciuto i due sospettati in un album fotosegnaletico che le avevamo fatto vedere, si è sentita soddisfatta e sollevata. Posso testimoniare personalmente che oggi la sua soddisfazione è stata ancora maggiore, nel rendersi conto che è stata liberata la zona da questi violenti malviventi”
(NewsRimini.it)