Arbitro aggredito in campo, giovane calciatore squalificato due anni
Ancora un'aggressione in campo ai danni di un arbitro, al termine di una partita tesa tra due squadre di Terza Categoria del campionato di Calcio a 11 di Rimini. Sabato scorso, a Sant’Ermete, si è giocato il match tra Athena Rimini e Longianese, terminato 3-3 con un gol degli ospiti, quello del pari definitivo, al 95esimo minuto. Sarebbe stata una parola di troppo rivolta agli avversari da un calciatore della Longianese in panchina ad accendere gli animi e innescare un parapiglia che ha visto un dirigente dell'Athena (poi espulso e squalificato fino al 31 dicembre) colpire con un violento schiaffo al volto un avversario. Da quel momento in poi la situazione è degenerata e ha raggiunto il suo apice con l'aggressione all'arbitro da parte di un 22enne calciatore cesenate, che, dopo essersi visto sventolare il cartellino rosso, ha reagito con violenza.
Come riporta il comunicato ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti (delegazione di Rimini), il giocatore della Longianese "si scagliava con violenza nei confronti del direttore di gara e lo colpiva con forza al petto, facendogli perdere l'equilibrio... Trattenuto a fatica da un compagno di squadra, cercava di colpire il l'arbitro con un pugno e, non riuscendoci, lo subissava di insulti e minacce". Non si è fatta attendere la sanzione del giudice sportivo Maria Luisa Trippitelli: due anni di squalifica, fino al 13 novembre 2027. Altri provvedimenti sono stati presi sia nei confronti di un calciatore dell'Athena Rimini, espulso per aver colpito volontariamente un avversario con pugni e schiaffi, spingendolo contro la rete, sia di un altro tesserato della Longianese, sanzionato con quattro giornate di stop per aver colpito un dirigente avversario. Comportamenti che nulla hanno a che vedere con lo sport, quello sano.
Il presidente della Longianese, Daniele Brandolini, annuncia che la società non presenterà ricorso contro la maxi squalifica comminata al proprio calciatore: "Il ragazzo è grande e vaccinato, deve prendersi le proprie responsabilità. Condanno l'episodio al trecento per cento. E' stato un gesto grave che non ha scusanti. Sono stato arbitro per più di 30 anni e so che ogni tanto in campo l'adrenalina può giocare brutti scherzi, ma in questo caso si è andati molto oltre".












