Allevamento abusivo: al Mago dell’Etna non riesce il trucco dei cani


E’ questo quello che hanno trovato questa mattina gli uomini della polizia municipale di Riccione, del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, del servizio veterinario e di igiene dell’Ausl e del canile municipale di Riccione, in un controllo di un’abitazione sulle colline riccionesi nella zona dell’Aquafan. A gestire la struttura Annamaria Caputo insieme al convivente Vincenzo Politi già conosciuto dalla cronaca come “Mago dell’Etna”.
A quanto pare gli interessati, nella loro casa di via Ancona, avevano avviato una vera e propria attività di allevamento e vendita di cani in completa evasione fiscale e senza avere i permessi igienico sanitari necessari. Un’attività che, secondo le prime ipotesi delle autorità, avrebbe fruttato anche centinaia di milioni ogni anno e per la quale i due erano già stati segnalati.
Infatti nel 2001 la casa era stata al centro di un intervento analogo che aveva portato all’emissione di un provvedimento da parte del Sindaco di Riccione in base al quale la maggior parte dei circa 100 cani di allora, sarebbe dovuta passare alla struttura di San Patrignano. Direttiva che, visti i risultati dell’operazione di oggi, è stata eseguita solo in piccola parte.
Rispetto a due anni fa il numero dei quattro zampe presenti, che erano anche privi di regolare iscrizione all’anagrafe, è sì sceso, ma secondo le autorità non abbastanza.
Quello di oggi è stato un intervento di tipo conoscitivo, per verificare la situazione attuale. Ora le forze dell’ordine intervenute invieranno una relazionare al Sindaco di Riccione che dovrà decidere il tipo di provvedimento da applicare.