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30 nuovi letti per la chirurgia del Ceccarini donati da Cecilia Fanfani

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 14 Ott 2011 18:14
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Oltre 10mila pazienti in 5 anni con una età media di quasi 80 anni e basse percentuali di complicanze e mortalità (inferiori rispettivamente al 2 e all’1 per cento). Sono i numeri del reparto di chirurgia dell’Ospedale Ceccarini di Riccione (1700 interventi nel 2010) che ora può contare su 30 nuovi letti ad alta tecnologia. Permetteranno maggiore libertà di movimento ai pazienti riducendo anche i decubiti e il rischio di polmoniti e faciliteranno il lavoro degli operatori sanitari aumentando il comfort dei degenti. Tre le tipologie di letti in base alla gravità delle situazioni, nove con sistema di monitoraggio continuo dei paramentri vitali fondamentali.
A permettere tutto ciò la donazione di Cecilia Fanfani, figlia dell’ex segretario della DC Amintore, che ha voluto così ricordare il marito Andrea Volpe a due anni dalla sua morte. “Era un uomo fantastico che – spiega Cecilia Fanfani –
Cecilia Fanfani – ha avuto il privilegio di passare parecchi mesi nell’ospedale di Riccione dove ha subito 5 interventi. Dico il privilegio perchè il garbo e la gentilezza del personale che abbiamo incontrato nel nostro lungo percorso di malattia è stato veramente importante per noi.”
Un ricordo in particolare esemplifica il clima che si respirava in ospedale. “Voglio ricordare e ringraziare simbolicamente Giuseppe, un giovane che ora non lavora più qui ma che all’epoca veniva tutti i giorni a pulire e lavare mio marito. E lo faceva con garbo, allegria e il sorriso sulle labbra. Spesso si fermava a raccontare ad Andrea della sua passione per la musica pugliese regalandogli qualche minuto di serenità.”
“Queste donazioni – commenta il direttore del reparto Luca Garulli, visibilmente commosso al ricordo di Andrea Volpe – danno ossigeno al mondo della sanità. Le risorse oggi sono limitate e le difficoltà aumentano. Abbiamo bisogno di questi modelli di generosità per far fronte alle richieste sempre più pressanti di salute che dobbiamo affrontare.”

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