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Incremento delle risorse

L’Emilia-Romagna punta sugli empori solidali

In foto: commissione regione welfare per empori solidali
commissione regione welfare per empori solidali
di Redazione   
Tempo di lettura 8 min
Lun 7 Lug 2025 12:33 ~ ultimo agg. 15:34
Tempo di lettura 8 min

Valorizzare la rete degli empori solidali dell’Emilia-Romagna e incrementare le risorse a essa destinate, con particolare attenzione all’aspetto dell’adeguamento logistico e tecnologico degli empori.

In commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Gian Carlo Muzzarelli) si parla di povertà; presenti in audizione gli attori regionali del sistema.

Il presidente Muzzarelli: “Gli empori solidali costituiscono una rete capillare di presìdi comunitari che, oltre alla distribuzione di beni alimentari, offrono servizi integrati di supporto sociale a persone e famiglie in difficoltà economica e relazionale. La Regione Emilia-Romagna riconosce da tempo il valore sociale di queste realtà, sostenendole attraverso specifici bandi pubblici a favore delle attività di recupero, stoccaggio e redistribuzione di beni di prima necessità”. E prosegue: “Dobbiamo lottare per contrastare le povertà, con la collaborazione centrale degli enti locali perché da lì passa il bisogno; serve poi potenziare le esperienze con il privato (a partire dalle imprese) e con i volontari, che in questo sistema, a partire dagli empori, ricoprono un ruolo fondamentale”.

L’assessora regionale al Contrasto alle povertà, Elena Mazzoni, sugli empori solidali ha sottolineato: “È il momento di avviare una valutazione nuova rispetto a tutti gli strumenti di sostegno che possiamo mettere a disposizione per valorizzare pienamente queste realtà. Gli empori rappresentano un esempio concreto di come la solidarietà e la collaborazione fra istituzioni, terzo settore, cittadini e imprese possano realmente fare la differenza nella vita di chi si trova in condizioni di povertà relativa, povertà estrema o a rischio di esclusione sociale. Gli empori solidali non sono semplici luoghi di distribuzione gratuita di generi alimentari e beni di prima necessità, ma veri e propri spazi di comunità, pensati per aiutare le persone in difficoltà economica prima che la loro situazione diventi cronica. Sono ambienti accoglienti in cui si può scegliere cosa prendere dagli scaffali, utilizzando una tessera a punti che consente di fare la spesa con discrezione e consapevolezza. Ma soprattutto sono luoghi in cui si trovano ascolto, orientamento, relazioni umane e supporto. Qui il diritto al cibo si unisce alla possibilità di essere visti, ascoltati e accompagnati nel proprio percorso di autonomia. Il nostro impegno, come Regione Emilia-Romagna è quello di continuare a sostenere, rafforzare e diffondere questo modello, perché la solidarietà, quando è organizzata, può cambiare davvero il volto di una comunità”.

Entro il mese di luglio è prevista l’uscita di un nuovo bando da un milione di euro per sostenere ulteriori progetti nel biennio 2026-2027.

La commissione approva una risoluzione targata Partito democratico e Civici con de Pascale, a prima firma di Gian Carlo Muzzarelli.

Spiega Muzzarelli: “In Emilia-Romagna la povertà relativa è passata dal 3,2% del 2019 al 6,8% del 2023, pari a circa 140 mila famiglie (dati Istat). Sempre nel 2023 la spesa reale delle famiglie emiliano-romagnole, al netto dell’inflazione, è diminuita del 3,4%, un calo doppio rispetto alla media nazionale (-1,5%). L’aumento della domanda di assistenza, l’incremento dei costi energetici e le difficoltà nel reperimento di alcuni beni stanno mettendo a dura prova la tenuta economica e organizzativa di molti empori; per questo serve un impegno ancora più marcato della Regione Emilia-Romagna a sostegno di queste realtà, sfruttando anche risorse comunitarie, per aiutare i nostro concittadini più bisognosi”.

L’atto è stato firmato anche dai consiglieri Alice Parma, Ludovica Carla Ferrari, Francesco Critelli, Matteo Daffadà, Paolo Calvano, Maria Costi, Fabrizio Castellari, Barbara Lori, Elena Carletti, Valentina Ancarani, Andrea Massari, Andrea Costa, Emma Petitti, Eleonora Proni, Niccolò Bosi, Lodovico Albasi, Simona Lembi, Marcella Zappaterra, Anna Fornili, Luca Sabattini, Luca Giovanni Quintavalla, Raffaele Donini, Maria Laura Arduini e Francesca Lucchi del Partito democratico, oltre a Giovanni Gordini e Vincenzo Paldino dei Civici con de Pascale.

Approvate in commissione anche due emendamenti alla risoluzione, il primo di Muzzarelli sulla fattibilità degli interventi, il secondo un richiamo di Priamo Bocchi (FdI) e Elena Ugolini (Rete civica) sull’operato degli empori solidali.

In Emilia-Romagna gli empori solidali sono in continuo aumento, da 25 nel 2021 sono diventati 44 nel 2024, 8.105 i nuclei familiari raggiunti sempre nel 2021, per un totale di oltre 25 mila persone aiutate, di cui circa un terzo minori. Oltre 1.300, sempre sul 2024, i volontari coinvolti. Distribuiti beni per 9 milioni di euro, 423 le aziende donatrici in regione.

In commissione intervengono gli attori attivi sul tema della povertà.

Stefano Dalmonte, presidente del Banco alimentare in Emilia-Romagna, ribadisce l’importanza di continuare ad aiutare le famiglie emiliano-romagnole e spiega che il Banco copre un terzo del bisogno regionale; riferisce poi che nel 2024 gli oneri del Banco hanno superato i 9 milioni di euro e sono stati 60 mila i pasti distribuiti ogni giorno. Infine, comunica che fra i volontari molti sono giovani. Per la Caritas interviene Filippo Monari, che ribadisce come l’emporio sia anche uno strumento di incontro e dialogo; spiega che l’impegno è sempre maggiore e che è importante fare rete. Fondamentale l'aspetto dell’inclusione, in quanto le culture si incontrano. Luigi Prini, presidente dell’Associazione empori solidali dell’Emilia-Romagna, riferisce che gli empori in regione sono 44 e spiega che l’obiettivo è quello di aiutare i vicini di casa in difficoltà; inoltre, ribadisce l’importanza di ascoltare le persone e comprendere i problemi. Evidenzia poi che gli aiuti posso riguardare anche gli aspetti della sanità e dell’educazione delle famiglie, mettendo in rilievo l’importanza dell’aspetto del recupero per trasformare lo scarto in risorsa. Anche Eugenio Garavini, presidente dell’emporio solidale modenese di Vignola, mette al centro il tema del recupero e dell’educazione, riferendo come fra i volontari ci siano anche i ragazzi sospesi da scuola per motivi disciplinari. Giancarlo Funaioli, di un emporio di Bologna, pone l’accento sul fatto che gli empori sono anche luoghi d’incontro. Catia Bianchi, per la Croce Rossa e presidente dell’emporio di Cesena, spiega che l’emporio è anche un centro servizi, per assistere le persone oltre al mero servizio alimentare. Anche per Antonella Lazzari, attiva in un emporio bolognese, è centrale fare sistema fra i tanti soggetti che operano sui territori. Per Milena Bellini, attiva anche lei in un emporio bolognese, è importante incentivare i rapporti con il territorio, a partire dalle scuole.

Intervengono poi i consiglieri regionali.

Per Maria Costi (Partito democratico) sul contrasto alle povertà: “Il tema è quello dell’aumento delle diseguaglianze; il lavoro degli empori è fondamentale per la tenuta sociale ed e necessario continuare a ragionare su piani personalizzati per le famiglie, con particolare attenzione ai minori”.

Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) sul ruolo sociale degli empori: “È importante il coinvolgimento nel volontariato di persone anziane; gli empori sono fondamentali, parliamo di un lavoro nobile”.

Paolo Trande (Alleanza verdi sinistra) sul tema della povertà: “La povertà è in aumento, un terzo dei poveri sono lavoratori, la situazione si sta deteriorando, diventa quindi centrale il ruolo dei volontari e in Emilia-Romagna c’è una rete straordinaria”. Le proposte del consigliere: “Serve promuovere la rete, coinvolgendo le tante entità attive sul tema della povertà, occorre poi fare uno screening sulle povertà, dato che solo un terzo delle persone in difficoltà usufruisce degli empori solidali”.

Ludovica Carla Ferrari (Partito democratico) sull’impegno degli empori: “C’è un ragionamento su quello che si propone, si fa anche cultura dell’alimentazione, a partire dai più giovani, è importante tutelare la salute delle persone”.

Elena Ugolini (Rete civica) sul tema dell’aiuto: “Importante ampliare l’attenzione sugli empori solidali, necessario sottolineare il valore dell’aiuto dal punto di vista educativo, centrale poi il valore del recupero e lavorare per lo spreco zero; il Banco alimentare sta facendo un lavoro enorme, per questo deve essere valorizzato”.

Nicola Marcello (Fratelli d’Italia) sull’impegno degli empori: “Lavoro eccezionale di queste strutture nel periodo del covid, così come nella fase successiva all’alluvione, oltre all’aiuto fondamentale per chi è arrivato dall’Ucraina per sfuggire alla guerra”. La sua proposta: “Serve equità di accesso ai fondi regionali per tutti gli attori attivi sul tema della povertà”.

Per Matteo Daffadà (Partito democratico) “in Emilia-Romagna è fondamentale il ruolo del terzo settore; la rete degli empori dimostra quanta solidarietà ci sia nei nostri territori e come possano contribuire anche a supportare le persone nella ricerca di un lavoro”

Per Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia) “quella degli empori solidali è una realtà che cambia le persone coinvolte, a partire dai volontari; l’aspetto della povertà non deve essere mai trascurato ed importante che ci sia un’equa distribuzione delle risorse”.

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