
La vice capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Alice Parma esprime il proprio sostegno all’iniziativa promossa dal gruppo Sanitari per Gaza, che domani vedrà in tutta Italia – e anche in Emilia-Romagna – una giornata di digiuno collettivo per richiamare l’attenzione sul dramma umanitario in corso in Palestina e sul rispetto del diritto umanitario e internazionale.
“Le immagini e le notizie che arrivano da Gaza ci parlano di una crisi umanitaria che non può lasciarci indifferenti – sottolinea Parma –. Come rappresentanti delle istituzioni, come cittadini e come esseri umani, abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce. Domani il digiuno promosso dai sanitari in tutta Italia diventa un gesto simbolico, ma fortissimo: un appello alla coscienza collettiva per la fine delle violenze e per garantire il rispetto del diritto internazionale, l'incolumità dei medici e operatori sanitari che operano nella Striscia di Gaza che in centinaia sono decedute sotto i bombardamenti e gli attacchi dell'esercito israeliano, e l'ingresso dei aiuti umanitari per sfamare la popolazione civile, stremata e ridotta alla fame dal Governo di Netanyahu. Il Governo di Israele continua a bombardare la popolazione civile ogni giorno: uomini, donne e bambini sono senza cibo, senza acqua e senza le cure adeguate per affrontare questa strage. Non possiamo restare a guardare di fronte a un disastro umanitario senza precedenti: i valori su cui si fondano le nostre democrazie ci impongono di agire. Stare dalla parte della pace e dei diritti umani non è solo una scelta politica, è un dovere di tutti noi”.
Parma rimarca inoltre come l’Emilia-Romagna, terra di solidarietà e diritti, debba continuare a farsi promotrice di azioni e iniziative volte alla costruzione della pace: “Il digiuno non è solo rinuncia, ma testimonianza. È un modo per metterci accanto a chi soffre, per chiedere con forza che si rispettino i principi fondamentali di umanità, giustizia e del diritto internazionale. Mi unisco quindi all’invito dei sanitari, convinta che solo attraverso l’impegno comune e il dialogo potremo costruire un futuro di pace.”