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Domenica alle 18 al Taliercio

Alla scoperta della Gemini Mestre di coach Ferrari, avversaria di RBR

In foto: Mestre vs RBR
Mestre vs RBR
di Icaro Sport   
Tempo di lettura 7 min
Ven 10 Ott 2025 18:56 ~ ultimo agg. 19:05
Tempo di lettura 7 min

Che sarebbe stata una settimana intensa lo si sapeva: dopo il ko maturato con Bergamo, la Dole Rimini è ora chiamata al pronto riscatto nella trasferta di Venezia; avversario di giornata, nella quinta di Serie A2, la neopromossa Gemini Mestre, con la sfida in programma per le 18:00 di domenica (12 ottobre) sul prestigioso parquet del Palasport Taliercio.

Sulla panchina della Gemini siede un allenatore che conosce Rimini piuttosto bene: Rbr ritroverà sul suo percorso coach Mattia Ferrari, che dopo aver guidato alla promozione nella serie cadetta i biancorossi romagnoli ha fatto lo stesso con quelli veneti nella finalina con Montecatini dello scorso anno a Cento (portando a termine tra l’altro una pazzesca rimonta in una partita che sembrava già persa). Nonostante il titolo di neopromossa, Mestre non ha mostrato alcun timore reverenziale nei confronti del secondo campionato nazionale: dopo la sconfitta a Scafati (76-61) della prima giornata, la Gemini ha colto tre vittorie in fila, mettendo fieno in cascina contro potenziali avversarie nella lotta per mantenere la categoria come Roseto (101-91), Cento (78-70) e Ruvo (71-79). Se Mestre è imbattuta in casa, Rimini ha sempre vinto in trasferta: domenica, una delle due strisce è destinata a fermarsi.

La Gemini ha ritoccato il roster capace di conquistare la promozione nella scorsa stagione aggiungendo due ottimi americani e alcuni dei migliori giocatori della scorsa Serie B. Uno di questi è sicuramente Simone Valsecchi, playmaker alla prima vera esperienza nella serie cadetta (scampoli di partite qualche anno fa a Milano); esterno perimetrale in grado di colpire soprattutto dai 6,75 (7 punti di media col 29% dall’arco, ma cifre attorno e oltre il 40% nelle scorse stagioni), Valsecchi non è un regista d’élite (1,5 assist) ma è comunque capace di trovare i compagni e di far fruttare a rimbalzo (2,5 a partita) i suoi 186 cm. Il suo profilo si complementa bene con quello di Federico Bonacini, guardia esperta della categoria ed efficace soprattutto in penetrazione (56% in area, 18% fuori) che realizza cifre piuttosto simili (7,5 punti e 2 rimbalzi a uscita nelle prime quattro di campionato). La stella della formazione lagunare è indubbiamente Keshawn Curry, ala di 194 cm capace di segnare sia in ricezione che in penetrazione e dal palleggio e che, dopo una carriera nelle periferie del basket europeo (Svezia, Portogallo, Romania e Finlandia) ha avuto un impatto niente male con il campionato italiano: 19,5 punti, 6 rimbalzi e quasi 5 assist (anche altrettante palle perse) per il numero 1, che tra l’altro ha mostrato un’efficienza al tiro (53% da due, 42% da tre) non sempre comune tra i go-to-guy delle formazioni in lotta per mantenere la categoria. Al suo fianco nel pacchetto ali, Mestre ha scelto l’usato sicuro inserendo l’ex Nardò Wayne Stewart Jr., quattro di 201 cm dalle mani morbidissime, perdendolo però causa infortunio: manca ancora l’ufficialità, ma Mestre dovrebbe correre ai ripari tesserando Ivan Alipiev, ala bulgara già vista per due stagioni a Latina (15+7 con il 35% da tre nel 2023/24). Sotto le plance c’è Lorenzo Galmarini, centro undersize (“solo” 200 cm per 95 kg) ma dinamico e sorprendentemente bidimensionale: nelle prime quattro uscite, il numero 4 ha già preso più triple (8) di tutto lo scorso campionato, playoff e finale compresi (7); se nel 24/25 non aveva mai trovato il fondo della retina dalla lunga distanza, Galmarini ha sbagliato solo una delle sue 8 “bombe” e anche se la sua efficienza vicino al canestro è un po’ al di sotto dei suoi standard abituali (41%), il centro dei veneti resta un giocatore completo (9 punti, 6,5 rimbalzi e 2,5 assist) e intelligente.

Nella second unit mestrina sono diversi i giocatori chiamati a confermarsi al livello superiore dopo annate positive nel terzo campionato nazionale: prime della lista le due guardie della Gemini, simili sia per taglia fisica (entrambi 186 cm, li divide un solo kg) che per gioco. Costantino Bechi, playmaker ex Latina, ha mostrato buone cose all’esordio in A2 (8 punti e un 80% da tre in parte condizionato dai pochi tentativi a gara, comunque convertiti); ottimo difensore, Bechi ama concludere in area con l’arresto e tiro (5,5 tiri da 2 a partita) ma sta litigando un po’ con i canestri della serie cadetta (32%). A differenza del compagno di reparto, la combo Nicola Giordano ha già giocato in A2 con risultati alterni (bene a Ravenna, comprimario a Bologna e Treviglio) prima di trascinare (12 di media tra regular season e playoff in Serie B) Mestre alla promozione; abile dentro e fuori dall’arco (38% nella scorsa stagione) soprattutto ad alti ritmi, anche Giordano sta cercando quasi esclusivamente soluzioni interne (prende gli stessi tiri di Bechi ma segna con il 59%) per realizzare i suoi 7 punti di media. A 28 anni, sembra essere arrivata l’ora della consacrazione anche per Simone Aromando, che dopo anni da stella in Serie B (sfiorando più volte i 20 di media) si è adattato piuttosto bene all’A2 dividendosi tra panchina e quintetto (in assenza di Stewart) mostrando le sue qualità (10 punti e 5 rimbalzi con il 52% dentro l’arco, dove arriva la stragrande maggioranza dei suoi tiri, e un buon 3/5 fuori). Conclude il pacchetto lunghi Seraphin Kadjividi, centro di origine camerunense già visto da comprimario a Casale Monferrato: il numero 15 è il classico pivot, fisico (213 cm per 105 kg) ma agile e atletico, in grado di volare oltre il ferro (ne sanno qualcosa i canestri di Ruvo: ne ha quasi ribaltato uno con una schiacciata) e di farsi sentire a rimbalzo (quasi 8 di media) oltre che di realizzare (6,5 punti a partita con il 78%) i pochi tiri che prende, soprattutto in conclusione del pick and roll.

Oltre alla già citata assenza di Stewart, coach Ferrari ha poi dovuto fare a meno quasi sempre anche di Francesco Reggiani, guardia di 195 cm, nelle ultime annate di B un’ottima opzione dalla panchina (nel 2024/25 8 punti con il 54% da due e il 39% da tre in 18 minuti).

La squadra di Mattia Ferrari ha dimostrato di poter competere in Serie A2 grazie all’energia e all’intensità che mette in campo. Le soluzioni offensive principali sono costruite per il go-to-guy Curry, come il pick and roll laterale Iverson, in cui il numero 1 riceve il blocco dopo un taglio e attacca subito verso un lato del campo, oppure il double high, una giocata con due blocchi consecutivi che gli aprono diverse opzioni per costruire l’azione. Rimini dovrà innanzitutto pareggiare l’intensità della Gemini, cercando di spegnere l’entusiasmo dei padroni di casa e impedendo che il giovane roster veneto possa accendersi, continuando a giocare con leggerezza e fiducia. Per riuscirci, la Dole dovrà essere dura fin dal primo possesso, consapevole dei propri mezzi.

In difesa, Mestre propone diverse soluzioni, come lo show, in cui il lungo esce aggressivamente sul portatore per rallentare il pick and roll, e il contenimento, dove il lungo resta più vicino all’area, controllando la penetrazione senza esporsi troppo. I ragazzi di coach Dell’Agnello dovranno quindi essere pronti a leggere fin da subito il tipo di difesa proposta e ad adeguarsi di conseguenza.

Ufficio Stampa Dole Basket Rimini

La partita sarà trasmessa in differita su Icaro TV (canale 18) domenica alle 23:00.

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