Indietro
menu
scalo sotto le aspettative

Dopo le 23 non si atterra a Rimini. Le Civiche di Riccione: Riviera senza prestigio

In foto: dalla pagina Facebook delle Civiche di Riccione
dalla pagina Facebook delle Civiche di Riccione
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 19 Lug 2024 17:59
Tempo di lettura 4 min Visualizzazioni 1.234

Le liste civiche di opposizione a Riccione intervengono sul caso dei due voli dirottati martedì sera dall’aeroporto Fellini di Rimini a quello di Bologna perché dopo le 23 non ci sono più assistenti di volo in servizio (personale dipendente dal Ministero dei Trasporti). Insieme ai numeri ancora bassi dei passeggeri, si tratta di un sintomo – per le Civiche – di una situazione ancora ben al di sotto delle aspettative per lo scalo riminese. Sul caso specifico, fatto emergere oggi dal Resto del Carlino, sarebbe stato auspicabile un intervento della politica locale per risolvere la carenza. In conclusione, la preoccupazione che Riccione possa essere penalizzata da uno scalo non adeguato alle esigenze di un centro turistico.


L’intervento delle Civiche:

L’aeroporto Federico Fellini a Miramare di Rimini è da ritenersi elemento imprescindibile per una politica di sviluppo economico – turistico per la riviera riminese e per la città di Riccione ovviamente, perché costituisce un elemento fondamentale per la promozione del territorio rispetto ad altre località prive di aeroscalo.
Se lo stesso aeroporto funzionasse a regime.
Oggi purtroppo abbiamo una pista semideserta e un tabellone arrivi e partenze più orientato ad un consumo turistico locale in partenza da Rimini verso altre località, piuttosto del contrario, e disagi continui che pongono l’aeroporto e la sua gestione nella lista degli “inadeguati” per viaggiatori privati e per i tour operator che guardano ancora con interesse la nostra riviera.
Ultimo disguido in ordine temporale due voli in arrivo sulla pista riminese sono stati dirottati gioco forza su Bologna a causa della chiusura dell’aeroporto Fellini.
La colpa dell’aereo e dei suoi passeggeri? L’orario di arrivo. Erano da poco passate le 23,00, ed a quell’ora gli assistenti di volo terminano il turno e di notte l’aeroporto chiude le porte e spegne le luci. Come una qualunque attività commerciale.
Si legge sul Resto del Carlino di oggi: “A bordo dei velivoli in arrivo c’erano turisti pronti a trascorrere qualche giorno in riviera, e diversi albergatori li stavano attendendo, anche se in forte ritardo. Alla fine il ritardo sarà ancor maggiore perché i due aerei attesi a Rimini, non sono atterrati. Il piano di volo è cambiato e l’atterraggio è avvenuto al Marconi di Bologna.”
Va detto per onestà intellettuale che il personale in questione non è dipendente della società che gestisce l’aeroporto ma fanno capo all’ Enac o meglio ancora al Ministero dei Trasporti ed Infrastrutture.
E che gli stessi gestori del Fellini hanno più e più volte fatto richiesta per aumentare il monte ore giornaliero così da coprire turnazioni H24.
In questo caso va tirata in ballo la politica locale, composta dai comuni e e dalla provincia, perché non sono stati in grado di fare fronte comune per questa istanza.
Siamo perplessi da questi accadimenti, come lo siamo sui numeri che gravitano intorno al Fellini. A maggio di quest’anno i passeggeri totali dichiarati erano 84 MILA e la gestione dell’aeroporto si è posta l’obbiettivo di raggiungere i 350 MILA passeggeri entro la fine anno.
Siamo lontani anni luce dai numeri dichiarati tempo fa dall’ad di Ariminum “la nostra intenzione è di raggiungere in anticipo gli step previsti da Enac; secondo cui; al termine della concessione trentennale (ovvero nel 2048) Rimini dovrà totalizzare tra 1 MILIONE e 700 MILA a 2 MILIONI di passeggeri”
Il rilancio e la collocazione del nostro turismo passa inesorabilmente da una gestione proficua e lungimirante dell’aeroporto. Non è auspicabile per la nostra economia turistica essere a conoscenza che la meta italiana più gettonata del Fellini risulti essere Cagliari ed il primo mercato estero è l’Albania. E non vi è una dietrologia intollerante, sia chiaro.
La nostra è una riflessione che guarda preoccupati la nostra imprenditoria turistica; in particolare modo per una città come Riccione già vittima di una politica turistica fallimentare. Il danno oltre la beffa.
Con l’auspicio che la gestione del Fellini attivi presto un piano di sviluppo secondo le proprie potenzialità, per restituire alla nostra riviera quel prestigio turistico che manca da un po’ di anni.

Altre notizie