Dalla lite sul compenso del lavoro nei campi un tentato omicidio col collo di bottiglia


Nel tardo pomeriggio di domenica la Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto un 26enne somalo per tentato omicidio.
Alle 19 un equipaggio della Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è intervenuto all’interno del parco Fabbri dove un uomo che stava facendo sport stava assistendo ad una violenta lite tra due soggetti. Il testimone è intervenuto riuscendo a bloccare l’azione violenta dell’aggressore che poi è fuggito. All’arrivo della Polizia la vittima, un 33enne anch’egli somalo, era riversa a terra. Era cosciente e presentava diverse ferite profonde, inferte dall’aggressore alla testa, al collo e al braccio, col coccio di vetro di un collo di bottiglia.
Dopo poche decine di minuti gli agenti hanno intercettato ad una centinaia di metri distante dall’accaduto l’aggressore, visibilmente agitato, eccessivamente sudato e con un evidente taglio ancora sanguinante sul palmo della mano destra, molto probabilmente procurato dal collo di bottiglia.
Alla vittima sono stati applicati 50 punti di sutura. Secondo la sua versione, l’aggressore era un conoscente col quale era scaturita una lite perché l’uomo pretendeva venti euro, compenso del lavoro in campagna per la raccolta di cipolle. Al suo rifiuto, l’uomo ha infranto a terra una bottiglia di vetro ed ha iniziato a colpirlo violentemente, gridando l’intenzione di ucciderlo.
Il giovane è stato tratto in arresto per il reato di tentato omicidio e veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, fino alla mattinata odierna in attesa della traduzione presso la Casa Circondariale.