Indietro
menu
risparmio e investimento

Che cos’è un conto deposito libero?

In foto: archivio
archivio
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mar 14 Mag 2024 10:33 ~ ultimo agg. 15 Mag 16:56
Tempo di lettura 4 min Visualizzazioni 1.234

Il conto deposito è una delle principali forme di conto bancario; l’altra è il conto corrente. Sono entrambi prodotti finanziari interessanti, ma hanno finalità diverse.

Il conto corrente è uno strumento piuttosto flessibile utilizzato per gestire il denaro; su di esso si ricevono gli accrediti dello stipendio o della pensione o altri tipi di remunerazione e lo si usa per effettuare pagamenti di vario tipo (spese quotidiane, spese periodiche). Ad un conto corrente possono essere collegate carte di debito o di credito utilizzabili nei negozi fisici e in quelli online. Non è uno strumento pensato per il risparmio perché di norma non è prevista la corresponsione di interessi attivi sulle somme presenti sul conto; qualora sia previsto un tasso di interesse, di solito è bassissimo. Se il contratto lo prevede, entro certi limiti il conto corrente può “andare in rosso”, ovvero avere saldo negativo (in questo caso si parla di fido bancario o di scoperto di conto).

Il conto deposito è uno strumento diverso, dedicato soprattutto al risparmio e può anche essere inteso come forma di investimento.

La sua operatività è piuttosto limitata; infatti, nella pratica le uniche operazioni possibili sono il versamento e il prelievo di denaro. Necessita di norma di un conto corrente bancario d’appoggio per l’effettuazione dei versamenti e dei prelievi. A differenza del conto corrente, non può mai avere saldo negativo.

La sua caratteristica principale, in quanto strumento di risparmio, è che sulle somme depositate la banca riconosce un tasso di interesse attivo più o meno elevato.

Conti di deposito: vincolati e liberi

Quando parliamo di conti di deposito è necessario distinguere tra conti di deposito vincolati e liberi. Le differenze, come vedremo, sono sostanziali e riguardano principalmente la liquidità delle somme e la redditività.

Un conto deposito vincolato deve la sua denominazione al fatto che sulle somme depositate è previsto un vincolo temporale più o meno lungo (6,12, 24, 36 mesi ecc.); in sostanza, il titolare del conto sottoscrivendo un contratto per mezzo del quale può scegliere di attivare uno o più vincoli, si impegna a non prelevare le somme per tutta la durata del vincolo; una volta scaduto il vincolo le somme depositate ritorneranno disponibili. A fronte del vincolo operato la banca riconosce un determinato tasso di interesse attivo.

Vale la pena precisare che, in caso di necessità, il cliente ha la possibilità di prelevare le somme, ma ciò comporta di norma una “penale”, rappresentata da un minor interesse attivo riconosciuto. Il vincolo, quindi, non è mai assoluto.

Un conto deposito libero, altrimenti detto non vincolato, funziona in modo diverso. Questo prodotto infatti prevede che il titolare del conto possa movimentare le somme come meglio crede; di fatto, le somme depositate sono sempre disponibili e non è previsto alcun tipo di penale.

Anche i conti di deposito libero prevedono la corresponsione di interessi attivi, ma, data la loro maggiore flessibilità nella movimentazione, di solito il tasso di interesse riconosciuto è leggermente inferiore a quello previsto per un conto di deposito vincolato.

I conti deposito, sia vincolati che liberi, non prevedono di norma né spese di apertura, né spese di gestione e nemmeno spese di chiusura.

Di fatto le uniche spese previste, legate a adempimenti verso l’Erario, sono:

  • l’imposta di bollo proporzionale alla giacenza a una determinata data e pari al 2 per mille della somma depositata;
  • la ritenuta fiscale pari al 26% sugli interessi attivi maturati.

Come si apre un conto deposito?

La procedura di apertura di un conto deposito è piuttosto semplice e il tutto può essere svolto online (procedura al 100% digitale, senza alcuno spreco di carta..

I requisiti principali sono tre: maggiore età, residenza italiana e titolarità di un conto corrente (che fungerà da conto di appoggio).

Una volta scelto il prodotto desiderato si dovranno produrre i seguenti documenti: carta d’identità o passaporto, tessera sanitaria (riporta il codice fiscale), IBAN del conto di appoggio. Infine, per finalizzare il tutto sarà necessario firmare il contratto; nel caso di apertura online si procederà con la firma digitale.

Altre notizie