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Il Consorzio Sociale Romagnolo approva un bilancio in salute

In foto: l'assemblea del CSR
l'assemblea del CSR
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 16 mag 2024 12:13 ~ ultimo agg. 22 mag 10:21
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Il bilancio di esercizio del CSR-Consorzio Sociale Romagnolo certifica lo stato di buona salute della compagine nata a Rimini e divenuta oggi un punto di riferimento per la cooperazione sociale di inserimento lavorativo dell’Area Vasta della Romagna. Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai cooperatori presenti nei giorni scorsi nel Palazzo del Ridotto di Cesena, città scelta quest’anno come luogo di incontro per i referenti delle cooperative associate.

Al 31.12.2023 il bilancio è stato chiuso con un fatturato di poco superiore ai 34 milioni di Euro (era stato di 32,6 milioni di Euro l’anno precedente), un risultato maturato grazie ai tanti servizi e alle attività svolte dalle cinquanta cooperative sociali aderenti, per le quali il CSR opera da general contractor e da ufficio gare. Oltre al record di fatturato, tra i dati più significativi: la partecipazione a circa 60 gare vincendone l’80%; e le più di 40 convenzioni attivate con le imprese secondo la Legge Regionale 17 che hanno favorito anche nel privato l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate: un dato che sta crescendo dopo lo stallo dovuto alla pandemia.

L’Assemblea ha poi approvato all’unanimità il Bilancio Sociale 2023, all’interno del quale ha trovato risalto l’aggiornamento sul percorso di Valutazione dell’Impatto Sociale (VIS) del CSR e delle cooperative associate. Il progetto VIS, in collaborazione con la Facoltà di Economia Aziendale dell’Università di Bologna, si completerà entro fine 2024 e sarà presentato nel 2025. Una ricerca decisiva – spiega il CSR – per trasmettere, soprattutto all’esterno, il valore aggiunto prodotto sul territorio delle cooperative sociali.

“Inserire una persona con disabilità o fragilità nel mondo del lavoro – ha sottolineato il presidente del CSR Carlo Urbinati – non rappresenta solo un valore ‘economico’, perché da costo per la collettività diventa invece cittadino attivo; ma c’è anche un valore intangibile, ed è la dignità riconquistata, un ruolo sociale riaffermato. Dentro la cooperazione sociale sono valori che diamo per scontati, ma fuori ci siamo accorti che non lo sono. Ne stiamo parlando anche con i candidati a sindaco proprio in questi giorni. Per questo un’indagine come la VIS rappresenterà un momento decisivo per il nostro mondo”.

Come ad ogni tornata elettorale il CSR ha organizzato un tour per incontrare i candidati a sindaco dei Comuni dell’Area Vasta e delle Marche con oltre 15mila abitanti: incontri individuali nei quali sono messi al centro i valori del lavoro e della cooperazione sociale. Il progetto è in corso di realizzazione e i Comuni coinvolti entro la fine di maggio sono Pesaro, Fano, Forlì, Cesena, Santarcangelo, Bellaria-Igea Marina, Savignano sul Rubicone, Lugo, Bagnacavallo, Cervia.

La cooperazione sociale è una realtà territoriale – dice Alfio Fiori, vice presidente del CSR – e promuove rapporti trasversali e di grande collaborazione con la pubblica amministrazione, finalizzati all’inserimento lavorativo di persone del territorio che, a causa delle loro fragilità, non troverebbero un impiego altrimenti e sarebbero probabilmente a carico dei servizi sociali. Alla Pubblica Amministrazione chiediamo il ‘coraggio’ di applicare quegli strumenti legislativi – ad esempio affidamenti diretti sotto soglia, gare riservate, co-progettazione – che esistono e che consentono di coinvolgere la cooperazione sociale permettendole di operare a tutto vantaggio della comunità e del territorio”.