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Rassegna In-dipendenti

Una nuova grammatica del potere. Intervista a Lidia Maggi

di Silvia Sanchini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 3 apr 2024 11:37
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Una parola difficile e provocatoria: poteri.

Ma in grado di aprire tanti orizzonti e possibilità. Per la quinta tappa della rassegna “In-dipendenti. Dipendere per essere unici”, gli organizzatori dell’equipe Pardēs (Paradiso) dell’Istituto superiore di scienze religiose “A. Marvelli” scelgono di rileggere questa parola in una chiave nuova.

Può esistere un potere “giusto” che non sia solo esercizio di controllo ma responsabilità?

A partire da questa domanda si è sviluppata la serata di mercoledì 13 marzo nel Teatro del Seminario con la teologa, pastora battista e ministra biblica itinerante Lidia Maggi.

Professoressa, che cosa ci dicono le Sacre Scritture sul tema del potere?

Per leggere la Bibbia serve fare la fatica di ascoltare la voce dell’altro. La Bibbia è il racconto di un mondo sottosopra dove chi non ha potere trova la sua voce, chi è silenziato e sommerso nella Bibbia esce dall’invisibilità.

Questo è possibile perché la voce di chi non ha potere è assunta da Dio.

La nostra fatica ad ascoltare le Scritture nasce anche da questo, dalle nostre sicurezze.

Leggere la Bibbia ci chiede invece di diventare viandanti, migranti, donne silenziate…

È interessante parlare di poteri al plurale perché esistono tante forme di potere: economico, politico, ma anche quel tipo di potere nelle relazioni che le donne hanno poi definito patriarcato.

Come interviene Dio nella Bibbia per scardinare le logiche del potere?

Pensiamo ad esempio al libro dell’Esodo. Questo libro racconta il primo intervento di un Dio liberatore, un intervento politico.

Con quella tipica ironia delle Scritture, a liberare il popolo soggiogato sono due donne, due levatrici, due persone apparentemente senza potere. Davanti all’ordine terribile di uccidere i neonati maschi decidono di disubbidire.

La Bibbia ci dice che chi pensa di non avere nessun potere in realtà può scoprire di avere competenze e valore.

Chiamiamo Esodo il Libro dei Nomi ed è interessante che l’unico nome a non venire ricordato sia proprio quello del potente faraone.

In che modo il patriarcato si annida nella Bibbia?

La Bibbia è un libro realistico, che si attua in un contesto patriarcale. Ma ci sollecita anche a scardinare questo potere.

Nell’episodio della creazione di Adamo ed Eva l’uomo si prende il potere di nominare la donna in funzione di se stesso. Non è un potere che gli ha dato Dio ma è il patriarcato che è già entrato nella relazione e silenzia la voce di Eva.

La scelta oggi di alcune Chiese di non permettere alle donne di proclamare la Parola va purtroppo ancora in questa direzione.

Ma quali strategie ci mostrano le Scritture per scardinare questo potere? Ad esempio quella che ci presenta un Dio dalla parte delle donne. Pensiamo ad Abramo e Sara o al Cantico dei Cantici. In un contesto dove il matrimonio soggiogava la donna e la rendeva schiava del marito, il Cantico racconta un amore fuori dal controllo di padri e fratelli, finalmente libero.

Ma può esistere un potere che non deforma le relazioni e le libera?

Le Scritture ci mostrano che può esistere anche una grammatica corretta del potere.

Proviamo a trasformare questa parola da sostantivo a verbo.

Potere diventa la possibilità di agire, di non sentirsi impotenti.

Gesù quando manda i suoi in missione, dà loro il potere di guarire, di liberare, di creare relazioni buone. E lo fa attraverso azioni e poteri paradossali: il potere di servire, di mettere al centro i più piccoli, di pensare al mondo sottosopra.

Gesù ci dice così che abbiamo il potere di cambiare il mondo e di non sentirci impotenti rispetto al male.

Conclusa con questo auspicio la serata, così ricca e promettente, è già il tempo di segnalare il prossimo appuntamento: mercoledì 11 aprile con l’ex magistrato Gherardo Colombo si parlerà di #regole. Il viaggio di Pardēs continua. Continuate a seguire il percorso su www.issrmarvelli.it

Il video integrale della serata

IN-DIPENDENTI, Lidia Maggi parla di #poteri