Barista morto per overdose, condannato lo spacciatore della cessione fatale

Era il 24 settembre del 2020 quando il 35enne, gestore di un bar del centro storico di Rimini, fu trovato senza vita nel garage di casa, in via Flaminia, dalla moglie che da diverse ore non aveva più sue notizie. A fianco del corpo c’erano tracce di droga e gli esami stabilirono che a causare il decesso fu un’overdose da cocaina. Le indagini della Squadra Mobile, che hanno raccolto la testimonianza della moglie e ricostruito le ultime telefonate, avevano permesso di risalire al 29enne albanese che ha ceduto al 35enne la dose mortale. Il 29enne, cliente del bar, due anni fa era stato rinviato a giudizio con l’accusa di morte come conseguenza di altro delitto: il giudice oggi lo ha condannato a quattro anni e 8 mesi di reclusione, che se la sentenza passerà in giudicato dovrà scontare in carcere. Quattro mesi della condanna sono relativi al possesso di un coltello trovato nel corso di una perquisizione. E’ stato condannato anche a un risarcimento complessivo in sede penale di 270mila euro per la moglie, le due figlie minori e la madre che si sono costituite parti civili. Ci sarà anche una causa civile.

La cessione è stata individuata nella notte del 22 settembre. La moglie, che lavorava al bar, resasi conto della frequentazione rischiosa del marito aveva cercato di allontanarlo dall’albanese, senza però riuscirci.

“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto che ripaga l’impegno degli investigatori e del collegio difensivo. Ma soprattutto ripaga la famiglia delle sofferenze patite pre e post morte. Riteniamo che la pena sia esemplare”, commentano gli avvocati di parte civile Alessandro Pierotti e Nicoletta Gagliani. Il 35enne albanese è difeso dall’avvocato Fabio Massimo Del Bianco.

gli avvocati Pierotti e Gagliani