Indietro
menu
Progetto toscano

L'Emilia Romagna ribadisce il no all'eolico a due passi da Casteldelci

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 28 feb 2024 15:09
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

La regione Emilia Romagna ribadisce il proprio no alla realizzazione del progetto di impianto eolico Badia del Vento, previsto nel territorio comunale di Badia Tedalda, nell’aretino, ma ad appena 500 metri dal centro storico di Casteldelci e con un impatto significativo anche nei comuni limitrofi. La posizione è stata confermata nella risposta all’’interrogazione urgente promossa dalla consigliera Pd Nadia Rossi. Questo è il primo di una serie di impianti che si estenderebbero dalla Valmarecchia fino alle Marche, dal territorio toscano sul versante del Montefeltro, con un totale di 60 pale dai 180 ai 200 metri di altezza e 22 metri di diametro, per intenderci quanto la lunghezza di un campo da tennis. “Badia del Vento” è un progetto impattante, troppo, in un’area a forte rischio idrogeologico in cui negli anni precedenti sono stati bocciati progetti analoghi e per il quale tutti gli enti locali coinvolti a partire dai Comuni fino alle Province, le soprintendenze, la nostra Regione, le forze politiche di ogni colore e le associazioni di categoria stanno dicendo all’unisono ‘NO’” stigmatizza Rossi. L’Emilia Romagna, visti i pareri contrari ma non vincolanti dei soggetti coinvolti e vista la necessità di tutelare a livello paesaggistico-ambientale il territorio, si sta muovendo per dissuadere dalla realizzazione dell’impianto. “Come ha richiamato la Vicepresidente Irene Priolo, che ringrazio per l’impegno a riguardo, quello dell’Emilia-Romagna non è un approccio ideologico, considerato che stiamo portando avanti impianti eolici offshore, ma serve una concertazione maggiore quando ad essere coinvolti sono paesaggi e territori che sono un bene comune della popolazione e su cui insistono molteplici enti, indipendentemente dalla precisa locazione dell’intervento. La Vicepresidente e Assessora regionale all’Ambiente ha dichiarato di aver portato il tema anche di fronte al Ministro Pichetto Fratin e di aver suggerito la necessità di inserire nel decreto “aree idonee”, riguardo a impianti che hanno una prospicienza tale con i confini tra più Regioni, la previsione di un’intesa tra le stesse per la realizzazione dei progetti. Aggiungo, dal canto mio, la necessità di rendere vincolanti i pareri dei soggetti coinvolti nelle aree confinanti all’installazione degli impianti. Nell’interesse dei territori, delle comunità e dell’ambiente: rinnovabili sì, ma con criteri certi e non in modo selvaggio” conclude Rossi.