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classi speciali? no grazie

Inclusione scolastica. Dal comune di Rimini investimento per 6 milioni

In foto: immagine di repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 9 feb 2024 15:50 ~ ultimo agg. 15 feb 15:27
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Negli ultimi 20 anni (dati dell’ufficio scolastico regionale) i bambini e i ragazzi con disabilità certificata nelle scuole sono aumentati  del 232% all’infanzia, del 216% alla primaria, del 94% alla scuola media di I gradio, del 201% a quella di secondo grado. Numeri importanti che chiedono una continua riflessione su come rendere i servizi educativi sempre più adeguati e inclusivi.  Secondo un sondaggio de  La Tecnica della Scuola  il 40% degli insegnanti tornerebbe alle classi speciali. I dati Istat segnalano inoltre che un insegnante di sostegno su tre sta in aula senza essere specializzato. Elementi da cui durante la seduta del consiglio comunale di Rimini è partita l’assessora con delega alla scuola Chiara Bellini sollecitata da una interrogazione del consigliere Pari.

E’ certamente vero, molto rimane da fare e l’inclusione scolastica rimane – ha detto la Bellini – un obbiettivo da perseguire più che una realtà acquisita una volta per tutte. Questo non significa certo che la soluzione sia quella di tornare alle scuole speciali ed alle classi differenziali. Piuttosto continuiamo a capire come crescere e a migliorare dove possiamo ma, allo stesso tempo, vanno difese le tante buone prassi e i tanti operatori che, con impegno, dedizione, passione e competenza, svolgono al meglio il loro compito. L’inclusione scolastica rappresenta una conquista per il nostro Paese (così non è in molti altri paesi di Europa e del mondo) e va difesa, senza se e senza ma“.

Ci sono ancora margini di miglioramento: “L’Amministrazione comunale di Rimini è in prima fila, investendo più di 6 milioni di euro per l’inclusione scolastica, che va dagli educatori di plesso, agli ausili, al supporto nei centri estivi. Sappiamo benissimo che in dieci anni le diagnosi di Bes e Dsa sono letteralmente esplose e che questo sta facendo interrogare tanti, alla luce di un aumento assestato solo per Rimini e provincia su circa il 7/8% annuo, a cui si aggiunge un corrispettivo aumento del 10% circa di ore dedicate come supporto educativo.  Negli ultimi venti anni, in provincia di Rimini, l’aumento complessivo è stato complessivo del +192%. Anche per questo abbiamo avviato un ragionamento come territorio, insieme agli Enti Locali e all’Azienda Sanitaria locale, ad esempio, per cercare di mettere mano all’accordo di programma sull’inclusione che, a livello di distretto, è stato siglato nel 2007, in un contesto sociale ed educativo ormai superato nei numeri e nelle relative dinamiche“.