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indagine dei forestali

Gare a cavallo, scoperto un caso di doping. Istruttore indagato per frode

In foto: repertorio
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di Redazione   
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lun 12 feb 2024 16:20 ~ ultimo agg. 13 feb 13:58
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A seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini nell’ambito delle gare equestri, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Rimini hanno individuato un caso di doping su un cavallo.

Le indagini hanno permesso di appurare che nelle fasi immediatamente precedenti una competizione di salto ostacoli che risale a due anni fa e si svolgeva al centro ippico di San Giovanni in Marignano, l’istruttore di un cavallo da corsa aveva effettuato una iniezione all’animale poco prima della partenza. Tutto è nato dagli accertamenti disposti dalla Federazione Italiana Sport Equestri (F.I.S.E.), in base ai quali un flacone del farmaco e la siringa venivano inviati per analisi di laboratorio al Dipartimento Veterinario della F.I.S.E.

A conclusione delle indagini svolte, l’istruttore veniva indagato per: frode in competizioni sportive, in quanto effettuava l’iniezione del farmaco “fenilbutazone”, un antinfiammatorio vietato nell’ambito degli eventi sportivi poiché ritenuto dopante (il reato in questione è previsto e punito dall’art. 1 della L. 401/1988 e comporta la sanzione della reclusione da due a sei anni e la multa da mille a 4mila euro); maltrattamento di animali, in quanto il trattamento farmacologico veniva somministrato in assenza di indicazioni terapeutiche causando sofferenze all’animale (reato per cui è prevista la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro); esercizio abusivo di una professione in quanto effettuava trattamenti sanitari sugli animali e per i quali è necessario l’intervento di un medico veterinario (reato punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro). Il farmaco in oggetto è stato sottoposto a sequestro e messo a diposizione dell’autorità giudiziaria.