Riforma sanità: a Novafeltria arriva l’assessore Donini. Comitato chiede risposte


Il 17 gennaio è atteso a Novafeltria l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini. Al centro della visita, che fa seguito a quella dello scorso dicembre, c’è la discussa riforma dell’emergenza/urgenza che vedrà l’apertura il prossimo 29 gennaio di un CAU (centro di assistenza e urgenza) anche nel “capoluogo” dell’Alta Valmarecchia. L’assessore cercherà di rispondere agli interrogativi degli amministratori locali e a quelli degli addetti ai lavori, visto che proprio venerdì il sindacato SNAMI ha diffidato l’Ausl Romagna a non chiudere l’ambulatorio di continuità assistenziale (nei festivi e prefestivi) e a non procedere “riconversione e/o riduzione funzionale o operativa del Punto di Primo Intervento di Novafeltria“. La visita di Donini è attesa anche dal comitato “Giu le mani dall’Ospedale di Novafeltria” che contesta anche alcuni cambiamenti intercorsi negli ultimi mesi nelle strategie dell’Azienda Sanitaria. Il comitato ricorda infatti in una nota che il piano inizialmente approvato prevedeva la conversione in CAU entro la fine del 2023 del Punto di Primo Intervento (ex Pronto Soccorso ) di Novafeltria. “Il confronto con il territorio – scrive il Comitato -, ha indotto ad un cambio tattico. Il Direttore Generale dell’AUSL della Romagna Tiziano Carradori ha promesso il 25 settembre in una pubblica assemblea che a Novafeltria il CAU si aggiungerà al PPI.” I cittadini però contestano la decisione di realizzare i nuovi spazi non all’interno del Punto di Primo Intervento, come era previsto, ma “nei locali adibiti attualmente ad ambulatori per le vaccinazioni, inaugurati solo qualche mese fa, nella casa della Salute“. Gli ambulatori, secondo quanto riportato dal Comitato, dovrebbero essere trasferiti al secondo piano del Sacra Famiglia, accanto al Consultorio. “Un vero colpo di genio mettere insieme, a rischio di commistione, donne gravide (consultorio) con bambini e adulti che si recano per essere vaccinati e con centinaia di avvisi spediti con il vecchio indirizzo” si legge nella nota.
Il Comitato contesta la realizzazione del CAU a Novafeltria, ricordando che il problema di sovraffollamento dei Pronto Soccorso riguarda realtà come l’ospedale di Rimini, che conta 96.000 accessi all’anno e un tempo medio di permanenza di sei ore, e non il Sacra Famiglia dove gli accessi sono 8.300 e le attese ampiamente sotto i parametri. Il timore quindi è che ci si avvii ad una progressiva trasformazione dell’ospedale dell’Alta Valmarecchia in una Casa di Comunità liberando così risorse in termini di medici specializzati in medicina d’urgenza da destinare ad altri presidi.
“I sindaci da tempo stanno chiedendo la conversione del nostro PPI in Pronto Soccorso – si legge nella nota – come prevede il decreto Balduzzi e da nove anni aspettiamo che l’AUSl della Romagna attui quel diritto che la Regione ci ha riconosciuto nel 2018, ma da quell’orecchio il Dottor Carradori, come prima il suo predecessore Dr. Tonini , pare non volerci sentire“.
L’auspicio del Comitato è che, nella visita del prossimo 17 gennaio, l’assessore Donini “presenti il progetto di ristrutturazione del Sacra Famiglia simile all’Ospedale di Pavullo nel Frignano (che prevede il Pronto Soccorso )” e spieghi “se ritenga ragionevole che il riordino della rete di Emergenza Urgenza, proposto dall’AUSL, nella nostra provincia, che conta 338.000 abitanti su un territorio di 1346 kmq, possa reggersi (con la chiusura di tutti i Punti di Primo Intervento) sui Pronto soccorso di Rimini e Riccione che nel periodo estivo e durante le fasi epidemiche mostrano evidenti segnali di criticità“.