Donna legata e imbavagliata, i rapinatori le svaligiano casa


L’hanno attesa sul pianerottolo, l’hanno immobilizzata e costretta a rientrare nel suo appartamento al terzo piano di un condominio di via Dario Campana, nel centro di Rimini. Poi l’hanno imbavagliata e le hanno legato mani e piedi con delle corde e una cintura. A quel punto le hanno svaligiato casa, portando via oro, contanti e cellulare. Un quarto d’ora di terrore quello vissuto sabato scorso da una riminese di mezza età, che vive da sola dopo essere rimasta vedova. I rapinatori, due uomini che hanno agito col volto travisato da mascherina e cappellino, sono entrati in azione verso le 17.30.
La signora stava uscendo per fare la spesa, ma appena ha aperto la porta è stata afferrata e riportata con la forza all’interno. Non avrebbe avuto nemmeno il tempo di urlare dal momento che i rapinatori le hanno tappato la bocca con un fazzoletto. Mentre uno di loro la sorvegliava a vista puntandole contro un cacciavite, l’altro rovistava negli armadi e nei cassetti delle varie stanze. All’appello mancano tutto l’oro, i contanti e il cellulare. Una volta ottenuto quello che volevano, i due uomini l’hanno afferrata e dal divano l’hanno trascinata in camera da letto, poi se ne sono andati con la refurtiva, ancora in corso di quantificazione ma che parrebbe ingente. Il tutto sarebbe durato 15-20 minuti.
La riminese è riuscita piano piano a scogliere i nodi e a liberarsi, a quel punto ha chiamato la polizia. Della rapina se ne sta occupando la Squadra Mobile di Rimini, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili, a cui sono state affidate le indagini. Gli investigatori hanno già acquisito i filmati delle telecamere presenti in zona. La Procura nel frattempo ha aperto un fascicolo. Il sospetto è che i rapinatori avessero organizzato tutto nei minimi dettagli. Sul portone d’ingresso della palazzina ci sono ancora i segni del cacciavite utilizzato per scardinare la serratura. Importante sarà capire se ad attenderli all’esterno ci fosse un complice che ne abbia facilitato la fuga. La vittima, ancora scossa per l’agguato subìto, può dirsi fortunata a non aver riportato danni fisici. I malviventi, infatti, non le hanno fatto del male. Per lei solo qualche graffio nel tentativo iniziale di opporsi.