Biodigestore. Il comitato di Sant'Andrea in B. chiede al sindaco di ripensarci

“Faccia retromarcia sul biodigestore“. E’ l’appello che il comitato di Sant’Andrea in Besanigo, tramite il suo portavoce Pier Paolo Agostini, rivolge al sindaco di Coriano Gianluca Ugolini.

“Da quanto apprendiamo – scrive il comitato -, la realizzazione del nuovo impianto di digestione anaerobica alla Biomax sta procedendo verso la fase finale dell’iter di autorizzazione contrariamente a quanto da noi auspicato. Il Comitato, quale portatore di interessi della collettività di Besanigo, ribadisce fortemente la contrarietà all’ampliamento, sia per l’impatto ambientale sia per quello socio-sanitario, per non parlare del valore degli immobili che potrebbero subire un ulteriore deprezzamento”.

E’ lo stoccaggio del gas che sarà prodotto a preoccupare di più: “Dal progetto depositato in Provincia leggiamo che il digestore produrrà milioni di metri cubi di “bio”gas che poi sarà raffinato in metano. Lo stoccaggio di tali gas espone ad un rischio incendio ed esplosione a nostro giudizio incompatibile con l’urbanizzazione della zona; il luogo di installazione previsto, infatti, si trova a ridosso di abitazioni private“. C’è una norma regionale, spiega il comitato, che prevede una distanza superiore a 500 metri.

Sul tema ambientale: “Il metano prodotto è un gas clima-alterante se emesso in atmosfera, inquinante se bruciato. Siamo sicuri che l’impianto sia realmente “bio”? Il nostro invito al Sindaco di Coriano è quello al buon senso e ad una seria riflessione sui molteplici impatti negativi di un tale impianto inserito in un contesto abitato. Lo esortiamo pertanto ad usare il proprio potere decisionale a favore di un’ampia comunità di suoi concittadini, negando il permesso a Biomax a costruire ed ampliarsi“