Sguardo verso il cielo: l’osservatorio Copernico di Saludecio compie 45 anni


45 anni con lo sguardo rivolto verso il cielo. L’Osservatorio astronomico “Copernico” di Saludecio taglia un traguardo importante. “Dopo 45 anni vissuti tutti d’un fiato, senza interruzione, sempre aperti per guardare le stelle, qualcuno ancora stenta a credere che questo luogo, per noi magico, sia ormai divenuto un punto di riferimento, un polo culturale per la divulgazione astronomica – spiega Gian Franco Lolino, tra i fondatori (intervistato da Luca Pizzagalli) – che non ha precedenti in tutta la provincia di Rimini e oltre. Distante dai centri abitati e dalle aree cittadine, lontano dalle tante illuminazioni artificiali, che inquinano e deturpano il cielo stellato“. Migliaia i visitatori che negli anni hanno fatto tappa all’osservatorio di via Pulzona, compresi alunni di tutte le età, con una media di circa 2.000 all’anno (3.000 nel 2018, complice l’opposizione di Marte e la grande eclissi di Luna). “Dal 1978, anno dell’inaugurazione – spiegano i fondatori – l’osservatorio del Gruppo Astrofili Koppernick, allora chiamato con il nome polacco del grande scienziato, è stato un pò la culla per molti appassionati e curiosi, in particolare per le scuole di ogni ordine e grado come un valido ausilio didattico“.
“A chi ci chiede perché esiste il Copernico, perché lo fate e che obiettivi avete per il futuro – continua Lolino – beh la risposta, articolata, passa proprio attraverso il piacere di una passione ardente che non può che essere condivisa con i nostri simili. L’osservatorio è un’oasi nella quale chi entra in qualche modo viene irrimediabilmente toccato dalla profondità dell’Universo……C’è il desiderio di abbeverarsi a questa fonte di mistero, bellezza e immensità che si svela di fronte a noi, quando si accosta l’occhio al telescopio“. L’auspicio, guardando al futuro e alla necessità di nuove apparecchiature è “di essere presi per mano da qualcuno (enti sovracomunali, privati, ecc. ndr) – conclude Lollino – che voglia seriamente investire nella ricerca e nella divulgazione della cultura astronomica e dello spazio. E non si potrà certo dire che manchi il bacino d’utenza, specialmente in estate. Per dare continuità ad un sogno che dura ormai da quasi mezzo secolo“.