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Il fair play anima dello sport

Il 7 settembre il Panathlon International promuove il World Fair Play Day

di Icaro Sport   
Tempo di lettura 3 min
Gio 7 Set 2023 20:36 ~ ultimo agg. 20:40
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Nella data di oggi, 7 settembre, il Panathlon International promuove il World Fair Play Day, che rappresenta l’occasione per riaffermare quei temi che lo stesso Panathlon ha contribuito per primo a divulgare nel corso della sua lunga storia nel mondo.

In questa giornata mondiale si riafferma l’idea che il fair play può essere promosso da grandi iniziative nazionali e piccoli gesti semplici. Quindi, tutti gli atleti, i praticanti, gli allenatori, gli arbitri, i genitori, i sostenitori e tutti coloro che operano nel mondo dello sport sono invitati ad intraprendere azioni concrete e dimostrare un comportamento esemplare in tutte le circostanze.

Che cos’è insomma, il fair play o comportamento corretto nelle attività sportive? Il fair play riguarda tutti, dagli atleti, a tutte le componenti del mondo che li circonda (dirigenti, tecnici, medici e figure connesse, ufficiali di gara, spettatori, genitori). Nessuno dovrebbe neanche pensare di cercare sotterfugi o atti di disonestà per prevalere o per far prevalere qualcuno a danno dell’avversario.

Il Fair Play è l’anima dello sport. È l’elemento che fa di una gara una bella gara, che non suscita animosità, che trasmette senso di libertà e bellezza del gioco. È la regola non scritta, ma scolpita nelle coscienze, che dà umanità allo sport.

Vivere secondo Fair Play costituisce una componente essenziale del panathletismo. Lo è a tal punto che il Panathlon International non soltanto si era già impegnato nello Statuto di Venezia a diffondere la concezione dello sport così ispirata, ma ha anche fatto propria, la “carta del fair play” elaborata dal Club di Losanna ed accettata dall’Associazione Svizzera dello Sport, moltiplicandone l’eco grazie alla diffusione tra i suoi soci.

Le espressioni dell’impegno dei Club in questo campo sono diverse e sono rapidamente cresciute negli ultimi anni, in replica agli episodi di violenza e di corruzione accaduti sui campi di gara e nelle tribune.

Lo Sport, non parlato, ma praticato educa alla vita, responsabilizza la persona, facendogli provare sacrificio, vittorie e sconfitte, sempre punto di ripresa per superare quelli che saranno gli ostacoli della vita.

Crea dei buoni cittadini con spirito di solidarietà, condivisione e lotta ad ogni forma di discriminazione, che diventeranno fondamenta di una Società Civile migliore… e speriamo che questo nostro messaggio possa gradualmente portare le attività sportive, tutte, in un alveo di sereno esercizio e competizione.

Gianluca Riguzzi
Panathlon Club Rimini

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