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di don Concetto Reveruzzi

Il diario della GMG. Alla veglia anche il vescovo in sacco a pelo con i ragazzi

In foto: ll Vescovo Nicolò alla GMG a Lisbona
ll Vescovo Nicolò alla GMG a Lisbona
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 9 minuti
mar 8 ago 2023 14:01 ~ ultimo agg. 9 ago 13:29
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LA GMG raccontata in un diario di viaggio, anzi di pellegrinaggio. A scriverlo e condividerlo quotidianamente anche sui social è stato don Concetto Reveruzzi, parroco della Colonnella, che ha accompagnato il gruppo di 50 ragazzi partito in pullman da Rimini che si è poi ricongiunto agli altri riminesi che avevano raggiunto Lisbona in aereo. Piccole perle giornaliere in cui emerge la bellezza dell’incontro con l’altro, in quel respiro di chiesa universale e giovane che occasioni come queste sono in grado di regalare.

 

Diario

Primo giorno della GMG: Rimini-Barcellona

Nel cuore della notte all’ 1 il silenzio è squarciato dal “chiasso” di un gruppo di giovani presi dalla gioia della partenza. In via Fada a Rimini un gruppo variegato, dai giovanissimi sedicenni ai ragazzi più maturi a gli educatori grandi con tre sacerdoti, due della Cina. Dopo una sentita preghiera di affidamento del viaggio e dopo un po’ di fatica a recuperare il silenzio notturno, ci siamo immersi nel sonno. Ultimo autogrill: italiano a Ventimiglia e buona colazione fila lunga nel piccolo autogrill con 2 Pulmann di Camerino. Scambio di sorrisi coi giovani marchigiani.
Bella preghiera d’inizio sull’ascolto di sè e degli altri e i due discepoli di Emmaus: lavoro a coppie molto fruttuoso con condivisioni molto belle raccontate al microfono su: “Quale domanda o bisogno porto in me?”
Poi una telefonata dolorosa: la carissima Germana, una parrocchiana tanto cara che ha amato tantissimo la comunità parrocchiale, la scuola materna, Gesù e Maria con una fede stupenda nei mesi duri del dolore del brutto male al pancreas, è salita in cielo. Io ci tenevo molto ad esserci nel suo ultimo viaggio: accetto e affido al Signore. Preghiamo tutti per lei.
Poi messa sul Pullman: anche Gesù ha un po’ “ballato” sull’altare improvvisato. Pranzo all’area di servizio di Nimes, famiglia casertana ha offerto mozzarelle di bufala buonissima ad alcuni ..Rilassamento, musica e film “Era glaciale 2 “. Finalmente Barcellona e La La Sagrada Familia.

Secondo giorno: Gmg

quasi 1300 km. Abbiamo deciso di svegliarci alle 5,15/30 per partire alle 6. Rischio di saltare la colazione già pagata, chiacchierata con il portinaio notturno (più buono e malleabile di quello della sera) e con la cameriera più mattiniera che ci dona con generosa compassione 2 pacchi di merendine confezionate (quasi 100 pezzi). Caffè sul Pullman con la macchinetta. Preghiera del giorno sul vangelo del “cieco nato” e sul suo grido di fede e l’ascolto profondo di Gesù, capace di lasciare il mantello, tutto per Lui che ci dice e ci chiede: “cosa vuoi che io faccia?”. Poi una bella colazione. Santa Messa celebrata su un sasso dell’ autogrill: molto semplice ma sentita coi don cinesi un po’ in italiano e un po’ in inglese. Dopo pranzo rilassamento e rosario biblico: riflessione su Maria con Tonino Bello: “Maria donna in cammino “… condivisione animata da Michele . Gioco di conoscenza con scambi di posto: molto bello. Finalmente in Portogallo fra poco verso le 22 saremo a Ribamar la meta vicina a Lisbona.

Terzo giorno Gmg:

Primo effettivo della Giornata mondiale dei giovani. Ieri divisione e accoglienza nelle famiglie e in palestra. Notte nonostante materassini o piccoli “ fastidì “ di “russamenti” o altro, molto tranquilla: la stanchezza ci ha fatto dormire profondamente e saporosamente. Noi abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria in un appartamento di un giovane portoghese. Sveglia serena, aria salubre dell’oceano, nonostante un po’ di umidità (la sera è freschino). Buona colazione (caffè italiano però recuperato sul Pullman). Catechesi e preghiera tutti insieme: oggi animata dal prete più giovane don Marco del Crocifisso; poi condivisione su come fare la volontà di Dio nella nostra vita . Parole molto belle del nostro vescovo Nicolò: “la volontà di Dio è qui nel gustare e vivere la chiesa giovane e universale e nell’incontro meraviglioso con Gesù e Maria a Lisbona , con il nostro papa”.
Poi partenza per Fatima: poco tempo ma vissuto intensamente. Alcuni di noi, insieme a persone più o meno giovani e tante mamme, hanno vissuto la devozione di pregare “camminando in ginocchio”. Poi visita alla basilica dei tre pastorelli : preghiera alal madonna di Fatima che c’invita alla speranza oltre le guerre, al male e al peccato: “il mio cuore trionferà” dice Maria a Fatima durante la guerra mondiale. La gioia dei ragazzi. Tanti canti e belle foto. Finalmente Lisbona con messa di apertura Gmg!!
Con tanto entusiasmo partiamo, ma durante tragitto metro una delle amiche più giovani va in difficoltà, rallentiamo “ la corsa”. Pian piano si riprende e ripartiamo con gioia: non importa se non siamo vicini all’altare concelebriamo e ci adattiamo . Un’immensa folla di giovani e ragazzi carichi di Gioia, entusiasmo, pieni di una passione grande: dai 5 continenti tutti uniti in Gesù e Maria. Il cardinale portoghese, anche se non capiamo tutto per la lingua, parla con gli occhi pieni di luce. Ragazzi di ogni lingua popolo e nazione ma che parlano la stessa lingua: durante la messa si alzava spesso il vento dello Spirito Santo! Con Maria che sempre vigilava su noi: ormai è tardi , dopo aver cenato coi due don cinesi al ristorantino cinese è ora di raggiungere la famiglia che ci ospita.

Quarto giorno: resoconto di un giorno e mezzo.

Dopo la preghiera guidata da don Cristian: sentirsi amati e perdonati, le catechesi molto belle su contemplazione e cura; essere motivati, dare tempo e uscire da sè … bel lavoro di gruppo, tante cose belle e profonde dei ragazzi con delle risposte molto ispirate del vescovo Andrea di Arezzo. Il nostro vescovo Nicolò purtroppo è stato richiesto da altre diocesi. Poi S.messa del vescovo Giovanni di Avezzano sull’essere luminosi e sulla perla preziosa che è Gesù! Pranzo e poi col vescovo Nicolò insieme a tutti noi , il meraviglioso concerto del gruppo “ The Sun”.
Con la musica giovanile punk rock , con testi molto profondi: ognuno di loro ha raccontato come Gesù gli ha salvato e cambiato e gli sta cambiando la vita. Poi spostamento alla festa degli italiani 64.000 italiani. Il nostro vescovo Nicolò portabandiera del nostro gruppo. Musica, balli, testimonianze di personaggi famosi e meno, preghiera. Alla fine un piccolo “incidente” a chiusura serata perché “perso” un fratello del gruppo ma poi ritrovato e ritrovata serenità, nonostante il rilevante ritardo sul rientro e l’orario del sonno. Mattina bella con sorpresa del nostro amico che ci ospita , ci propone la colazione in spiaggia. Molto bello. Poi preghiera con il nostro don Stefano sull’essere protagonisti. Catechesi sul dolore, sul condividere il profondo, sul sentirsi a casa, sull’essere benedizione per l’altro. Lavoro in gruppo (mi hanno chiesto di animare un gruppo di Arezzo ci sono giovani pieni di Dio anche lì). Poi messa col vescovo Andrea: conoscere e dare fiducia a Dio.
Ora ripartiti per Lisbona : primo incontro con Papa Francesco. Tanta gioia ed emozione.

Quinto giorno GMG:

Ieri sera primo momento forte e bello col Papa. Il Papa è felice di vedere tanti giovani, “di ascoltare il simpatico chiasso” che fanno e di farsi “contagiare” dalla loro gioia. Ma quella che si stende davanti agli occhi pieni di gioia di Francesco non è una folla anonima. Anche se i più lontani sembrano formiche, “Dio chiama per nome ognuno“. “Amico, amica, se Dio ti chiama per nome significa che per Lui non sei un numero, ma un volto“. Avendo ben chiaro che “nella Chiesa c’è spazio per tutti“. “Per tutti, per tutti“, fa ripetere più volte all’oceano di ragazzi in coro. Stamattina venerdì mi è stato chiesto , di preparare la catechesi : siamo partiti dal brano di Cristicchi “Abbi cura di me” ( Non cercare un senso a tutto, perché tutto ha senso. Perché tutto è un miracolo, tutto quello che vedi. E non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri Tu allora vivilo adesso, come se fosse l’ultimo. E dai valore ad ogni singolo attimo. Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso. Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso). Il brano della peccatrice perdonata che bagna i piedi con le lacrime e li asciuga coi capelli e li profuma. A lei molto è perdonato perché ha amato molto. Abbiamo ascoltato la storia di Monica che ha saputo perdonare se stessa , lasciandosi perdonare da Dio. Poi il momento straordinario delle confessioni: tante lacrime e gioia di vita nuova . 25 preti che confessavano. Poi l’ultima messa a Ribamar col ringraziamento commosso dei rappresentanti dei parrocchiani. Noi molto edificati. Poi il pranzo al sacco ma meraviglioso perché in spiaggia a contemplare l’oceano, chiacchierare fra noi, coi volontari e col vescovo: un incontro molto bello dove il vescovo ha ascoltato e poi nell’esprimere il bisogno di essere un uomo di comunione e unità, si è commosso sinceramente e profondamente.
Partenza, anche con ritardo per Lisbona, la via crucis del Papa. Testi bellissimi, danze, musica ma soprattutto testimonianze di vita di conversioni profonde e radicali in Gesù. Sorrisi, abbracci, voci, cori: occhi e cuore pieni di Luce. Grazie : stanchissimi ma tanto felici. Ci aspetta la veglia finale col Papa e la grande messa di fine Gmg.

Sesto giorno: Il grande giorno della grande veglia.

Messa alle 8,30 e ultima catechesi insieme sul sentirsi accompagnati dal buon pastore: grazie don Alessandro. Visita della chiesa di Sant’Antonio e della Basilica: lui testimone coraggioso e sereno di Gesù e della potenza della Sua Parola. L’uomo dei miracoli. Finalmente il percorso verso “la terra della grazia”: Fatica, sudore, schiacciamenti, ultimi 4 km fatti in 2 ore.
Arrivati non c’era posto all’A32 settore assegnatoci: ma una cosa bella soprattutto che i giovani tante volte non si perdono di coraggio e sono fantasiosi e semplici e concreti nel reagire alle difficoltà. Dentro una grande rotonda, sui sampietrini hanno trovato posto. E mentre stavamo quasi cenando ecco arrivare il papa. L’abbiamo visto a pochi metri.
La Gioia è corsa nelle lacrime di ragazze e ragazzi che piangevano per l’emozione. Poi ecco la preghiera e l’adorazione: il chiasso cede il passo al raccoglimento, silenzio e tanti giovani in ginocchio: stupendo. Ecco alcune parole belle, luminose e appassionate del papa : La Gioia è missionaria! C’insegna Maria: guardiamo tutto ciò che è stato preparato per noi sacerdoti, nonni, genitori che ci hanno comunicato le radici della Gioia. Essere per gli altri radici di Gioia, come possiamo diventare radici di Gioia : va scoperta nel dialogo con gli altri nel saper dare radici di Gioia. Si butta la spugna e non ha voglia di fare niente , a volte presi dallo scoraggiamento. Bisogna alzarsi: gli alpini dicono quello che importa non è non cadere ma non rimanere a terra.
Quando vediamo un nostro amico caduto dobbiamo alzarlo: aiutarlo ad alzarsi. Dietro ogni vittoria c’è molto allenamento. Nella vita molto allenamento : nella vita niente si fa gratis, un’unica cosa gratis è l’Amore di Gesù ! Non abbiate paura mai! Poi testimonianza e benedizione eucaristica. Buon riposo: ora dormiamo con 1 milione e mezzo di giovani . Con noi il vescovo Nicolò che dopo essersi tolto la veste solenne dell’adorazione col Papa ha preso lo stuoino e il sacco a pelo ora dorme a fianco a noi! Grazie! Buon riposo

Settimo giorno: GMG

Una notte piena di Luce, Gioia e le parole del Papa e i canti! Abbiamo anche un pochino dormito: alcuni cantavano a squarciagola fino alle 24,30 ma la stanchezza era tanta e ha preso il sopravvento. Il vescovo tolto il vestito bello per il Papa, ha dormito a fianco a noi per terra, all’aperto come un vero pastore. Poi un’alba stupenda e finalmente la messa solenne, queste alcune parole del Papa! «Signore, è bello per noi essere qui!» (Mt 17,4). Queste parole, che disse l’apostolo Pietro a Gesù sul monte della Trasfigurazione, vogliamo farle anche nostre dopo questi giorni intensi. È bello quanto stiamo sperimentando con Gesù, ciò che abbiamo vissuto insieme, ed è bello come abbiamo pregato, con tanta gioia del cuore. Allora possiamo chiederci: cosa portiamo con noi ritornando alla vita quotidiana? Vorrei rispondere a questo interrogativo con tre verbi, seguendo il Vangelo che abbiamo ascoltato. Che cosa portiamo? Brillare, ascoltare, non temere. Che cosa portiamo con noi? Rispondo con queste tre parole: brillare, ascoltare e non temere. A voi giovani che avete vissuto questa gioia – stavo per dire questa gloria, e in effetti una specie di gloria lo è, questo nostro incontro –; a voi che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi che a volte pensate di non farcela – un po’ di pessimismo ci assale a volte –; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi forse inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo – ed è un bene che vogliate cambiare il mondo – e che volete lottare per la giustizia e la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia nella vita, ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù oggi dice: “Non temete!”, “Non abbiate paura!”…..
Una gioia intensa ha pervaso tutti noi , con la certezza che il sogno del papa e di Gesù che questi giovani costruiranno un mondo di Pace , ha reso intensa la preghiera di tutti per la Pace nel Mondo.
Poi il rientro con un oceano di gente: file interminabili, tanta stanchezza e domani alle 3 ripartenza, levataccia , ma ora non abbiamo più bisogno di lamentarci perché non abbiamo più paura: c’è un fuoco dentro noi tutti. Grazie a tutti e a ciascuno.

Ottavo giorno:

Stasera non dovevo scrivere perché stiamo rientrando (2 giorni di viaggio ), siamo ormai a Barcellona. La GMG è finita : ma c’è tanto fuoco, un’onda lunga che non vuole fermarsi.
Nei ragazzi di 15/16 anni, di 20, 30 anni fino a noi “diversamente giovani”, cinquantenni. Dopo una messa “ breve” ma sentita sul pullman: il grazie di Gesù che è l’Eucarestia ha portato i ragazzi dopo messa a stare per oltre 2 ore, alternandosi al microfono per ringraziare. Hanno detto grazie per il Papa che vuole una chiesa aperta a tutti; dell’annuncio liberante del papa che ha ribadito che il Signore ci ama non per come dovremmo essere, vorremmo essere ma per come siamo così come siamo; che nella vita “ bisogna pagare” i grandi traguardi con un amore che resiste e persiste e diventa anche sudore, sacrificio. Che l’Amore di Gesù è l’unica cosa totalmente e sempre gratuita! Che bisogna accettare le cadute e rialzarsi e aiutare ad alzare chi cade. Le testimonianze delle vie crucis; l’esperienza del mondo nuovo alla gmg, il paradiso in terra, di ragazzi di lingue, colori, culture diverse che sanno stare insieme per costruire Pace. La testimonianza dei pastori, del nostro Vescovo che sa stare vicino con semplicità e cordialità come un vero pastore, dormendo accanto a noi per terra. Tanti grazie e io mi sono chiesto: che meschino e meschini che siamo noi adulti coi nostri preconcetti sui giovani. Un ragazzo ha espresso bene questa cosa dicendo che la fragilità che sentono i giovani, li aiuta a togliere la scorza dura che impedisce di mettersi in relazione e in comunione per sentirsi così bisognosi di Dio e degli altri. Grazie quanto sei grande Spirito Santo che agisci così tanto sui nostri giovani.