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Allarme Federconsumatori

Giù il petrolio, su la benzina. Un paradosso che pesa per 350 € a famiglia

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 23 ago 2023 17:11
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Il 22 agosto 2012 un barile di petrolio costava 109,5 dollari e la benzina 1,768 euro al litro, 10 anni dopo il costo del petrolio segna un -23% ma il carburante aumenta del 10%. Un paradosso che, stando alle stime effettuate dalla Federconsumatori, si traduce in un aggravio per le tasche delle famiglie riminesi di quasi 350 euro tra costi diretti (+216 euro il pieno) e indiretti (aumento dei prezzi di beni e servizi trasportati su gomma). Un rincaro che non si giustifica neppure con la perdita di terreno dell’Euro sul Dollaro. Secondo l’osservatorio dell’associazione infatti “ballano” sempre 18 centesimi in più del dovuto. “È ora che il Governo intervenga con maggiore determinazione per far scendere i prezzi e contrastare le speculazioni – attacca Federconsumatori –. Non è un caso, infatti, che i prezzi dei carburanti siano schizzati alle stelle proprio in vista delle partenze estive“. Urgente anche agire sulla tassazione dei carburanti “operando una profonda rimodulazione delle accise – suggerisce l’associazione -, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuando lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti”.

Brent /barile

WTI/barile

Cambio /$

Benzina /l

Gasolio /l

GPL /l

22/08/2013

109,5

103,8

1,334

1,768

1,659

0,79

22/08/2023

84,24

80,65

1,091

1,939

1,827

0,71

Var. %

-23%

-22%

-18%

10%

10%

-10%

La nota di Federconsumatori Rimini

Secondi i dati più aggiornati del Mase ( Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) il prezzo della benzina si attesta a circa 1,939 euro al litro e il gasolio a 1,827.
Livelli elevatissimi ed irragionevoli, che nemmeno il rallentamento della produzione americana e il taglio annunciato dall’Opec possono giustificare.
Secondo i calcoli effettuati dall’ Osservatorio Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento del mercato petrolifero che del cambio Euro/Dollaro, ad oggi sul prezzo della benzina gravano ben 18 centesimi in più rispetto al dovuto. Il prezzo del gasolio, invece, si attesta a ben 20 cent in più di quanto dovrebbe.
Questo si traduce, per una famiglia, in un aggravio sui pieni di carburante di +216,00 euro (calcolando una media di due pieni di benzina al mese).
A questi si aggiungono +178,80 euro di ricadute annue in termini indiretti, dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi (non dimentichiamo, infatti, che l’86% dei beni è trasportato su gomma), per un totale di 349,80 euro.
Il confronto con il passato risulta ancora più allarmante: volgendo lo sguardo indietro, esattamente a 10 anni fa, emerge come il prezzo della benzina, pur a fronte di una diminuzione del costo del petrolio al barile del 23% (controbilanciata, però, da una forte perdita di terreno della nostra moneta), sia aumentato di ben il 10%.

Brent /barile

WTI/barile

Cambio /$

Benzina /l

Gasolio /l

GPL /l

22/08/2013

109,5

103,8

1,334

1,768

1,659

0,79

22/08/2023

84,24

80,65

1,091

1,939

1,827

0,71

Var. %

-23%

-22%

-18%

10%

10%

-10%

Un andamento curioso che deve far riflettere. È ora che il Governo intervenga con maggiore determinazione per far scendere i prezzi e contrastare le speculazioni. Non è un caso, infatti, che i prezzi dei carburanti siano schizzati alle stelle proprio in vista delle partenze estive.
Oltre a ciò, è necessario ed urgente intervenire sulla tassazione sui carburanti, operando una profonda rimodulazione delle accise, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuando lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti. Quest’ultima, da sempre, è una battaglia che portiamo avanti contro l’insopportabile e ingiusta applicazione di una vera e propria tassa sulla tassa.