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Allarme desertificazione

Banche, sempre meno sportelli: -49 in 5 anni e 7 comuni senza

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 8 ago 2023 13:57
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Sono lontani i tempi in cui gli sportelli bancari proliferavano ad ogni angolo delle città. I dati diffusi dalla Cisl Romagna mettono in fila una situazione di progressiva desertificazione: la provincia di Rimini ha oggi 182 sportelli 49 in meno del 2017 (-21%), Ravenna ne ha 225 (45 in meno) e Forlì Cesena 208 (69 in meno). Una crisi partita da lontano, nel 2008, e che si traduce anche in 1.395 posti di lavoro persi, 466 solo nel riminese. L’utenza più penalizzata è quella formata dalle persone più anziane e meno avvezze ai servizi on-line. A pagare dazio alle chiusure sono poi i comuni più piccoli. Nel riminese, dove si conta uno sportello ogni 1.775 abitanti, si trovano senza sportelli Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Montecopiolo, Montegridolfo, Sassofeltrio e Talamello. Ben 7 comuni a fronte dei soli due di Forlì Cesena. Nessuno a Ravenna. La Cisl Romagna lancia un appello alle banche, anche quelle più grandi, a ritornare alla territorialità e a cercare soluzioni innovative per erogare servizi ai clienti in modo compatibile con l’attività bancaria tradizionale.

Tabella 1

Dipendenti

2022

2021

20

2019

2018

2017

2017-2022

Località

Ravenna

1.671

1.746

1.776

1.808

1.886

1.934

-13.60%

Forlì Cesena

1.653

1.795

1.852

1.942

1.964

2.319

-28.72%

Rimini

1.328

1.346

1.423

1.469

1.490

1.794

-25.98%

4.652

4.887

5.051

5.219

5.340

6.047

-23.07%

TABELLA 2

Sportelli in Emilia-Romagna

Provincia

2022

2021

2020

2019

2018

2017

Diff. 2017-2022

Piacenza

159

162

166

172

178

187

-14.97%

Parma

216

222

235

248

275

296

-27.03%

Reggio Emilia

259

267

282

298

314

334

-22.46%

Modena

289

293

326

349

366

388

-25.52%

Bologna

504

512

547

587

619

654

-22.94%

Ferrara

129

135

143

150

168

171

-24.56%

Ravenna

225

229

242

250

257

270

-16.67%

Forlì-Cesena

208

213

230

251

264

276

-24.64%

Rimini

182

191

198

203

217

231

-21.21%

Emilia-Romagna

2.171

2.224

2.369

2.508

2.658

2.807

-22.66%

Il trend inesorabile di chiusura degli sportelli bancari, avviato nel 2008 e purtroppo ancora in atto, suscita preoccupazione e attenzione – commentano il Segretario Generale CISL Romagna, Francesco Marinelli e la Segretaria Generale FIRST CISL Romagna, Valentina Brandi. Questa tendenza sta avendo un impatto negativo, soprattutto nei piccoli comuni periferici e tra le persone anziane, che spesso preferiscono l’accesso ai tradizionali servizi bancari fisici rispetto a quelli online.
Le conseguenze di questa desertificazione bancaria sono molteplici e, purtroppo, una delle più gravi è la perdita di posti di lavoro infatti, secondo i dati raccolti, ben 1.395 posti di lavoro sono stati persi a causa delle chiusure degli sportelli.
Sottolineiamo l’importante funzione sociale che le banche rivestono, andando oltre la loro natura di imprese – continuano i segretari cislini –. Va considerato il ruolo significativo che le istituzioni finanziarie possono avere nel promuovere il benessere sociale e contribuire allo sviluppo occupazionale ed economico del Paese.
È di fondamentale importanza che le banche valutino attentamente di promuovere l’ampliamento dei servizi bancari e il ritorno alla territorialità, anche da parte delle grandi istituzioni finanziarie. Inoltre, è essenziale cercare soluzioni innovative per erogare servizi ai clienti in modo compatibile con l’attività bancaria tradizionale. Questo approccio rappresenta una strada da percorrere per conciliare gli obiettivi di profitto con il beneficio sociale, favorendo una maggiore inclusione finanziaria e sostenendo il benessere delle comunità locali, soprattutto nelle aree periferiche, dove i servizi bancari rivestono un ruolo vitale nel sostegno del tessuto sociale ed economico delle comunità locali.
Solo attraverso una maggiore collaborazione e un’attenzione mirata verso le specifiche esigenze delle diverse realtà locali, – concludono Marinelli e Brandi – sarà possibile costruire una rete di servizi bancari più inclusiva ed efficace, in grado di soddisfare le necessità di tutti i cittadini e contribuire al progresso dell’intera società”.