
In base ai dati della Banca d’Italia, in provincia di Rimini i prestiti totali ammontano a 8.744 milioni di euro: 56,6% alle imprese, 39,4% alle famiglie e 4,0% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Si tratta dell’andamento al al 31/03/2023. Rispetto alla stessa data dell’anno precedente si registra un calo dello 0,2% dei prestiti concessi dovuto alla contrazione di quelli alle imprese (- 2,2%) ed in particolare a quelle piccolo (-6,6%). Crescono invece quelli alle famiglie del 2,9%. Tra le imprese, le maggiori difficolta toccano il manifatturiero (-8,6%), le costruzioni (-1,9%) e il macrosettore dei servizi (-1,0%).
In calo il tasso di deterioramento del credito, inteso come rapporto tra il flusso dei nuovi prestiti deteriorati nel periodo considerato e l’ammontare di quelli non deteriorati alla fine del periodo precedente: 1,2% nel primo trimestre 2023, rispetto all’1,6% fatto segnare nel primo trimestre 2022.
Per ciò che riguarda il risparmio finanziario, l’ammontare in provincia risulta di 16.653 milioni di euro: il 63,9% è costituito dai depositi bancari, il restante 36,1% dai titoli a custodia. Rispetto al 31 marzo 2022 si rileva un decremento dei depositi (-4,8%) come accaduto anche nel 4° trimestre 2022 . Un calo che interrompe anni caratterizzati da un trend di crescita costante.
In flessione anche gli investimenti in titoli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio, che rappresentano il 42,9% dei titoli in portafoglio (-1,7% annuo), a cui si contrappone la sensibile crescita degli investimenti in titoli di Stato (+83,5%).
Infine, in relazione al Fondo di Garanzia per le imprese, tra gennaio e marzo 2023 nel riminese sono state accolte 285 operazioni di finanziamento per un importo complessivo di 45 milioni di euro. L’importo finanziato medio è di 156mila euro (217mila euro in Emilia-Romagna, 185mila euro in Italia). Rispetto al 1° trimestre 2022, periodo ancora coperto dalle misure emergenziali pandemiche, si rileva una flessione delle domande del 54,8% (630 operazioni). Nel complesso, l’anno 2022, rispetto al 2021, è stato caratterizzato da una minore domanda di credito, assistita da tale garanzie, sostanzialmente dovuto alla fine del periodo emergenziale e delle relative misure di sostegno (durate da marzo 2020 a giugno 2022); nello specifico, nel 2022 si riscontrano 1.671 domande pervenute, contro le 8.607 del 2021, con una diminuzione tendenziale dell’80,6%.