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L'assessora Frisoni perplessa

Bici e monopattini: casco, targa e assicurazioni. L'ipotesi Salvini non convince

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 8 giu 2023 12:57 ~ ultimo agg. 14:34
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Casco, assicurazioni, targa e freccia per i monopattini e biciclette“. Le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso del ‘Question Time’ alla Camera stanno sollevando parecchie reazioni. Anche perché il ministro, ricordando le 3.120 vittime di incidenti stradali del 2022, annuncia che un primo provvedimento è in dirittura d’arrivo e potrebbe essere già in discussione nel mese di giugno. Dovrebbe riguardare una modifica puntuale al codice della strada insieme ad una legge delega per la riforma organica del nuovo codice della strada “che porteremo a breve in aula” dice Salvini. Tra le priorità ci sono il contrasto a chi ha assunto sostanze stupefacenti con il cosiddetto ergastolo della patente e soluzioni come l’alcol lock che impedisce di far partire la macchina in caso di ebrezza. Ma anche un pacchetto per quanto riguarda la mobilità dolce che prevederebbe appunto casco, assicurazioni, targa e freccia per monopattini e biciclette.

Novità, queste ultime, che “lasciano perplessi, commenta l’assessora alla mobilità del comune di Rimini Roberta Frisoni, “in particolare per quanto riguarda la mobilità attiva e specificatamente quella ciclabile“. Secondo l’assessora “casco, assicurazione, targa e freccia per biciclette e monopattini più che contribuire ad aumentare la sicurezza gli utenti, avrebbe come ovvio effetto immediato quello di disincentivare l’utilizzo delle due ruote, di fatto frenando lo sviluppo della mobilità sostenibile nelle nostre città“. La Frisoni ricorda l’impegno dei territori rispetto a tematiche ambientali e sostenibilità che ha portato negli ultimi anni molti cittadini a prediligere spostamenti con mezzi alternativi all’auto, in primis appunto la bicicletta, “con vantaggi in termini ecologici, di salute e non da ultimo di risparmio economico. E’ facile immaginare che l’introduzione di questi nuovi obblighi (e conseguenti costi) possa avere un forte effetto deterrente, oltre a rappresentare un unicum in tutta Europa, distinguendoci anche rispetto a Paesi come quelli ben più rigorosi del nord del continente, dove l’uso della bicicletta è storicamente molto più diffuso“. L’assessora ritiene “che oltre a regole certe e chiare, la sicurezza stradale passi da un impegno sul fronte dell’educazione e della formazione, che porti ad una convivenza tra tutti gli utenti della strada, che siano auto, bici, pedoni. Non dimentichiamo poi che purtroppo spesso ancora le cause principali di incidenti stradali sono attribuibili a eccessi di velocità o distrazione di chi guida“.