
I risparmi degli italiani, sono uno degli ultimi baluardi della nostra Repubblica iper-indebitata, un motivo di forza e soddisfazione, a volte, usati verbalmente come argine, contro la pericolosità dei Mercati. La ricchezza finanziaria privata in Italia, secondo i dati più recenti, ha traguardato i 5.200 miliardi, seppure, con stratosferiche disuguaglianze. Nella Provincia di Rimini, il totale dovrebbe attestarsi intorno ai 17/18 miliardi.
Recentemente, la Banca Centrale Europea ha nuovamente aumentato i tassi di riferimento, portando al 3,50 il tasso di rifinanziamento principale, al 3,75 i tassi sul rifinanziamento marginale e ATTENZIONE, al 3 per cento il tasso sui DEPOSITI presso la Banca Centrale.
L’inflazione, secondo dati attendibili, nel 2022 ha raggiunto la percentuale più elevata dal 1985 : 8,1% . La previsione per il 2023 supera il 6%. Appare evidente che l’erosione dei risparmi, dovuta alla perdita di valore reale causata dall’inflazione, è un fatto gravissimo, del quale “stranamente” si parla pochissimo. Ancora più grave, ed a mio avviso difficilmente giustificabile, la remunerazione dei conti correnti e depositi, nei casi in cui è rimasta vicina allo zero.
La politica ha evidentemente altro cui pensare, eppure, la Costituzione, che tutti citano per ogni evenienza, tutela chiaramente il risparmio all’art. 47. Seppure con abnorme ritardo, sarebbe auspicabile imporre sui conti e depositi, una remunerazione da adeguare al tasso interbancario di riferimento, detratti ovviamente i costi di gestione delle aziende intermediatrici. Non risolverebbe il gravissimo problema della perdita del valore reale dei risparmi, ma almeno, si consoliderebbe un modesto recupero, in nome della tutela del risparmio prevista dalla Costituzione.
Solo nella nostra provincia, ipotizzando una remunerazione generalizzata del 2% netto sui conti e depositi, significherebbe disporre di una cifra non lontana dai 200 milioni su base annua “nelle tasche dei riminesi”, con evidenti vantaggi, anche per l’economia locale.
Nell’indifferenza pressoché generale degli organi deputati, l’inflazione colpisce pesantemente il risparmio, costringendolo all’angolo, indifeso e barcollante, i colpi inferti sono stati precisi e ravvicinati, impossibile recuperare, di certo, le regole di gara non aiutano.