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di Carlo Alberto Pari

La Pasqua e l'uovo simbolo della vita. Una riflessione

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 9 apr 2023 08:21 ~ ultimo agg. 4 apr 17:37
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Nel giorno di Pasqua una “dolce” riflessione di Carlo Alberto Pari, che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere, grazie agli articoli su newsrimini, per le sue competenze economiche e sociologiche. Pari ci accompagna in un breve viaggio alla scoperta della tradizione dell’uovo di pasqua, di gallina e di cioccolato, che, nonostante i tanti cambiamenti sociali e antropologici che si stanno vivendo, resta un dono e un augurio speciale in occasione di un giorno in cui si celebra la Resurrezione.


Il mio articolo sulla Pasqua, si limita alla futile esteriorità, solo curiosità, divenuta consolidata tradizione, una sintesi estrema sulle usanze riguardanti l’uovo, da sempre, simbolo della vita.
Da tempo immemorabile, l’uovo rappresenta l’unione tra “ terra e cielo”. Per gli antichi studiosi Egizi, era il fulcro degli elementi (terra-acqua-aria-fuoco), molti pagani, identificavano
l’uovo come simbolo della rinascita della natura e della fertilità. I Persiani ed i Greci, in particolare, usavano donarsi uova decorate, in occasione dell’arrivo della primavera, vissuta come una sorta di rinascenza. I Romani, avevano la consuetudine di sotterrare uova nel terreno, per augurare un raccolto propizio ; i primi Cristiani, l’usanza delle uova macchiate di rosso, in
memoria della passione di Cristo.

Senza alcuna spiritualità, ma con intensa delizia, la nascita dell’uovo di cioccolato risale presumibilmente al settecento, quando il “chocolatier” francese David Chaillou, inventò il primo uovo di cioccolato artigianale con crema di cacao. Successivamente, la lavorazione “industriale “ della materia, realizzata in modo simile a quello attuale, e’ attribuita a Francoise Louis Cailler, che escogitò, nel suo stabilimento in svizzera, uno speciale macchinario per la lavorazione del cacao, era il 1819. Questo nuovo strumento, consentì di trasformare il prodotto in una pasta di cioccolato, manipolabile in diverse forme e tipologie.
La genesi dell’usanza di donare uova con sorprese, fu probabilmente avvalorata nel 1885/87, quando un orafo russo, Peter Carl Fabergè , incaricato dallo Zar di realizzare un dono, creò un
uovo, con all’interno una serie di oggetti preziosi. Da allora, la consuetudine si allargò fino ai giorni nostri.
Tra le inesauribili problematiche che ogni giorno ci affliggono, donare l’uovo nel giorno della Santa Pasqua è un momento di dolcezza, unito alla gioia degli sguardi dei bambini, alla loro
bocca impastata di cioccolato, alle piccole mani impegnate a scartare la sorpresa. Attimi di vita spensierati e radiosi, che rimarranno indelebili, archiviati nella loro memoria, nel lungo e
tortuoso percorso che li aspetta.
Buona Pasqua!
Carlo Alberto Pari