Dopo l'investimento rimase paralizzato, chiesto risarcimento milionario per un riminese

E’ come se fosse imprigionato in un corpo che non riesce più a comandare il 38enne riminese che la sera del 21 marzo 2022 fu investito da una Skoda Fabia a San Marino, in località Fiorentino, condotta da un 50enne residente in provincia, che ora (difeso dall’avvocata Stefania Podeschi del Foro di San Marino) si trova a processo per lesioni colpose gravissime.
Il 38enne quella sera, dopo aver parcheggiato la macchina in via del Passetto, lato mare, stava per raggiungere il bar Punto a Capo dall’altro lato della strada quando fu centrato in pieno dalla Skoda. Un impatto violento contro il parabrezza prima e l’asfalto poi. Il pedone, che al momento dell’investimento si trovava in prossimità delle strisce pedonali, apparve subito in condizioni gravi. Fu trasportato in prima battuta all’ospedale di Stato e, successivamente, trasferito al Bufalini di Cesena per via di un serio trauma cranico. Oggi è ricoverato all’ospedale privato Sol et Salus di Torre Pedrera, dove sta affrontando un lungo percorso riabilitativo in conseguenza della gravissime lesioni cerebrali riportate, che ne hanno comportato un’invalidità del 98%. Il 38enne riminese, rimasto paralizzato, muove solo gli occhi, coi quali cerca di comunicare, e viene alimentato da altri.
I rilievi della polizia Civile hanno accertato la colpa del conducente, consistita nel “non riuscire ad arrestarsi in tempo utile per evitare l’impatto con il pedone, che era intento ad attraversare la strada al di fuori del passaggio pedonale pur essendo collocato a circa 20 metri dal punto in cui veniva investito”. Sarebbe stato inoltre superato il limite di velocità consentito in quel tratto, ovvero in un centro abitato. Circostanza, quella relativa all’eccessiva velocità, evidenziata anche da un testimone oculare.
Questa mattina, intanto, il Commissario della legge non ha ammesso la proposta di patteggiamento così come formulata dalla difesa e così, alla prossima udienza fissata il 22 maggio, potrà essere riformulata tenendo conto anche delle ulteriori parti civili costituitesi attraverso gli avvocati Davide Grassi del Foro di Rimini ed Enrico Carattoni del Foro di San Marino, ovvero il padre, la madre e i due fratelli del 38enne. Si va quindi verso un risarcimento che potrebbe superiore il milione di euro, tenendo conto che i familiari del 38enne saranno chiamati ad un’assistenza continuativa a vita.
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