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Serve presa di coscienza

Eolico a Rimini. Legambiente: grave ritardo a causa della politica

di Redazione   
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gio 23 mar 2023 18:06
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Le rinnovabili vanno piano in tutta Italia e l’Emilia-Romagna non fa eccezione: anzi, si classifica tra le regioni con meno eolico approvato nel 2022. La denuncia è di Legambiente, con il report “Scacco matto alle rinnovabili 2023” presentato questa mattina alla Fiera K.EY di RIMINI insieme ad un pacchetto di proposte. Tra i casi più emblematici c’è proprio l’impianto eolico offshore di Riminicon i suoi 330mw di energia rinnovabile fermo in fase di Via e già segnalato nell’edizione precedente“. È il momento che “l’intera classe dirigente dell’Emilia-Romagna prenda una posizione netta a sostegno della realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili sul nostro territorio“, commenta Davide Ferraresi, presidente di Legambiente Emilia-Romagna. “Alla luce degli ambiziosi impegni del patto per il lavoro e il clima, che dovrebbero vedere il 100% di produzione di energia da fonti rinnovabili al 2035, e degli iter autorizzativi non sempre fluidi raccontati dal nostro dossier– prosegue Ferraresi- continua a manifestarsi l’opposizione di esponenti politici di diversi partiti e amministrazioni al rafforzamento del parco impianti regionale: questo sta avvenendo in tutti i territori, dalla montagna alla costa. È il momento invece di prendere coscienza di quanto sia urgente affrancarci dalle fonti di energia fossili e ridurre la nostra dipendenza dall’importazione di energia dall’estero“. Questo “ritardo culturale” per Legambiente “è ancora più grave a fronte della rapidità con cui è stato approvato il progetto del nuovo rigassificatore di Ravenna, in soli 120 giorni, per decisione del Governo nazionale e con l’appoggio della giunta regionale“. A questo punto, conclude il presidente regionale di Legambiente, “occorre procedere celermente con la chiusura dell’iter autorizzativo del parco eolico offshore di Rimini e discutere costruttivamente del progetto proposto per Ravenna, due asset chiave per la transizione ecologica a livello regionale e nazionale, con 930MW di energia complessiva in attesa di approvazione“.