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alta tensione a Riccione

Lo scontro sulle antenne. Le repliche di Giunta e PD alla Raffaelli

In foto: la protesta dei cittadini
la protesta dei cittadini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 7 feb 2023 16:15 ~ ultimo agg. 16:17
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“Un Regolamento contro la proliferazione delle antenne nella città di Riccione di fatto non c’è perché è scaduto da diversi anni. Il Comune in questo momento non può fare nulla se non compiere tutte le verifiche sulla regolarità delle richieste da parte dei gestori della telefonia e acquisire i pareri di conformità da parte degli uffici tecnici. Altro non può fare”. Lo sostiene l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Christian Andruccioli in risposta alle accuse di Elena Raffaelli della Lega (vedi notizia), precisando che “l’unico strumento a disposizione dell’amministrazione comunale è una norma del Rue che disciplina la distanza dai luoghi considerati sensibili, non altro”.

Dopo le polemiche sollevate dalla consigliera comunale della Lega , l’assessore precisa chela maggioranza precedente a questa aveva presentato una mozione nel 2019, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, con cui si impegnava a rivedere il Regolamento decaduto. In tre anni però non è stato fatto nulla. Per questa ragione il Comune si ritrova ora con le armi spuntate, nell’impossibilità di condizionare l’installazione dei ripetitori. Il caso dell’antenna che Iliad monterà in viale Belluno, in assenza di un Regolamento comunale, è emblematico: sono state fatte tutte le verifiche del caso da parte dell’amministrazione e non sono risultate irregolarità né motivi ostativi”.

Andruccioli entra nel merito anche della richiesta, da parte della consigliera Raffaelli, di riaprire una conferenza dei servizi su quel ripetitore. “Giuridicamente è una proposta che non esiste. Raffaelli, che è stata deputata, invita noi amministratori a studiare quando dovrebbe essere lei la prima a farlo, probabilmente. La mia convinzione è però un’altra: conosce le normative fin troppo bene ma sceglie di soffiare sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini. La sua è una mera ricerca di consenso politico, un’azione di sciacallaggio che non contribuisce in alcun modo a dare soluzione al problema”.

L’assessore difende pienamente l’operato degli uffici comunali. “Come doveroso, gli amministratori difendono l’operato degli uffici che  operavano prima ed operano ora nel rispetto delle normative vigenti. Il solo insinuare il fatto che non sia stata seguita una procedura corretta o che non siano state fatte verifiche adeguate, come nel caso specifico, rappresenta ancora una volta la dimostrazione, da parte della consigliera leghista, di uno scarso senso civico e delle istituzioni”.

In definitiva, “questa amministrazione non ci sta a prendere lezioni da chi si era impegnato ad approvare un regolamento ma non ha fatto nulla”. Come annunciato nei giorni scorsi, la giunta comunale ha approvato una delibera con cui impegna l’amministrazione a varare un “Regolamento per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile”. Il Regolamento dovrà prevedere, tra le altre cose, anche una mappa “per minimizzare gli effetti dell’installazione degli apparati di telecomunicazioni”, avvalendosi del supporto di personale qualificato esterno. La giunta impegna inoltre l’amministrazione a sottoscrivere una convenzione con Arpae per lo studio e il monitoraggio delle esposizioni della popolazione a campi elettrici magnetici e elettromagnetici.

“Purtroppo, la legislazione nazionale non lascia molti margini di manovra alle amministrazioni comunali – conclude Andruccioli – I margini a disposizione noi, però, contrariamente a chi ci ha preceduti, vogliamo prenderceli tutti. Dobbiamo potere monitorare le emissioni dei ripetitori e dobbiamo potere dire la nostra sulle future installazioni”.


La risposta pubblicata dal PD di Riccione su Facebook:

Non è nostro stile rispondere agli insulti, siamo troppo rispettosi delle preoccupazioni dei cittadini sul tema dell’impatto delle antenne sul paesaggio e sulla salute pubblica. Tuttavia, se dal comunicato intriso di cattiverie della riccionese Elena Raffaelli, ex assessore ed ex parlamentare Leghista, si tolgono gli insulti rimangono solo poche cose, peraltro sbagliate e che quindi vanno chiarite. Lo facciamo per onestà verso i cittadini con queste 5 considerazioni.
1. Riccione non ha un Regolamento per l’installazione di antenne. Il RUE, Regolamento Urbanistico Edilizio, citato dalla Raffaelli come fonte del diritto, non c’entra nulla con l’argomento trattato perché il diritto sull’installazione di antenne è sancito dal combinato disposto delle norme europee, nazionali e regionali, al quale si può, si doveva e si deve aggiungere un Regolamento comunale specifico, mai adottato negli 8 anni dell’Amministrazione precedente e che invece, giustamente, l’Amministrazione attuale ha già messo in cantiere. Peraltro, il RUE vigente sembra presenti evidenti incongruenze rispetto la legislazione generale vigente.
2. L’installazione dell’antenna de quo è stata autorizzata dalle autorità competenti, compreso Arpae che valuta il progetto sulla base delle autodichiarazioni della Società richiedente. A questo proposito si registra un buco nella norma generale sulle verifiche urbanistiche che potrebbe essere superato solo dal Regolamento che si propone di adottare. Pertanto, non si tratta di silenzio assenso ma del fatto che nulla può essere eccepito in più senza un Regolamento locale ad hoc.
3. Quando si fa riferimento ad altri elementi impattanti sul territorio bisogna sapere che la norma tiene unicamente in considerazione la necessità di contenere l’impatto radioattivo nei 6v metro. Questo va precisato per non fare di tutta l’erba un fascio col solo intento di vendere fumo.
4. Affinché Arpae svolga i monitoraggi sistematici invocati dalla Raffaelli occorre stipulare una Convenzione fra Comune e Arpae che l’amministrazione Tosi non ha mai stipulato.
5. La trattativa sulla collocazione dell’antenna può avvenire solo nell’ambito della Pianificazione annuale presentata dalle società telefoniche, pianificazione che è materia del Regolamento comunale. Regolamento già chiesto a gran voce con un odg votato da tutti in Consiglio Comunale nel 2019, ma mai adottato dall’Amministrazione Tosi.